Il Pane di Matera

 

(Matera, un’organizzatrice del MateraCamp ci regala il Pane di Matera)

I “raduni”, di qualunque natura, sono vecchi come l’uomo. Il desiderio di incontrarsi e scambiarsi esperienze, conoscenza esiste da sempre e l’uomo appena può organizza incontri con persone che condividono le stesse opinioni, gli stessi interessi, le stesse passioni. Internet nei suoi pochi anni di vita è diventato uno straordinario strumento di aggregazione, di organizzazione di incontri che nascono da affinità e frequentazioni online. La formula di rito di questi incontri si chiama BarCamp, termine di estrazione hacker e legittimato dall’editore americano Tim O’Reilly. Ogni anno in Italia si tengono decine di BarCamp, organizzati secondo regole scritte e non scritte, codificati in una WIKI. Uno particolare è quello dove sono appena stato e della cui genuinità voglio anch’io testimoniare qui: il MateraCamp.

Mi sono aggiunto a questo viaggio praticamente all’ultimo saltando su un aereo e dirigendomi verso uno dei posti meno raggiungibili d’Italia. Per andare da Bari a Matera (60Km) per un motivo o per l’altro ci vuole il triplo che da Milano a Bari (881km). Ma il viaggio vale la pena. Quando arrivate a Matera subito dopo il tramonto e la città vi apre le sue porte, vi rendete conto di essere in luogo speciale, assurdo anche. Materaviglia

(Matera, I Sassi, vista notturna)

Matera, la abbiamo chiamata affettuosamente Cratera, è una città dentro un buco profondo qualche centinaio di metri in cui vivono 50.000 persone. E’ lunare, surreale e al tempo stesso concretissima come il suo tufo, che ricorda il suo pane, o forse viceversa. Nei secoli gli uomini hanno scavato gallerie come talpe, 3 piani sotto il sottosuolo scavati con un angolo tale che arriva comunque la luce del sole. A Matera i morti stanno sopra i vivi. Vivi che scavano da sempre cunicoli per ripararsi dal freddo o dai nemici, per conservare il cibo e fuggire il caldo.

(Matera, I Sassi)

Matera città porosa, che assorbe e racconta, proprio come il suo pane. I Materani ti raccontano le storie della propria terra e una storia che ti raccontano tutti è quella del loro pane: antico, ruvido, pieno di bozzi come la terra che lo ha generato. Hanno fatto un consorzio e dicono che il Pane di Altamura (a 30km di distanza) famoso nel mondo è in realtà il Pane di Matera. Non c’è ovviamente nessuna prova su chi lo abbia preparato prima, ma se guardate il pane e pensate alla città non avrete alcun dubbio che è il pane di Matera e di nessun altro.

Grazie  a Matera, quindi, che ha condiviso con noi il suo pane, la sua gente, la sua pietra.

10 pensieri su “Il Pane di Matera

  1. Stefania

    Bellissime parole Marco! Bellissimo racconto! sapevo che le avresti dette, mi sarei giocata tutti i miei pochi averi! Sono orgogliosa della mia città, dei suoi profumi, dei suoi suoni, di tutto.
    @paola: se avessi seguito il mio speech avresti avuto anche la ricetta!

  2. clarita

    grazie essere venuto, marco, e per questo bellissimo post su matera… comunque il pane di matera si vende anche online… se siete in astinenza… 🙂

  3. severino

    Che mitica descrizione. Sembre proprio un posto da favola. a questo punto vorrei lanciare una bella sfida (che Marco avrebbe voluto fare sabato al Materacamp): scoprire le prove che accertino che il pane di Altamura in realtà è una copia del pane di Matera. da chi è stato inventato per prima ?

  4. Pingback: Di ritorno da Matera… - micheleperone

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