Archivi categoria: Internet PR

Saranno “vertical” i video del futuro?

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Per il New York Times: “It’s not a crime“, insomma “Si può fare!“. Non occorre pretendere che gli smartphone users (che tengono il telefono verticale) girino la testa, ma possiamo noi girare i video secondo la loro inclinazione.

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Boiron usa rimedi allopatici per il web marketing

Pare che la multinazionale francese dell’omeopatia BOIRON abbia minacciato di denunciare un piccolo blog italiano, intimando la rimozione dei contenuti ritenuti diffamatori. In rete se ne sta parlando moltissimo (e l’immagine di Boiron non ne sta uscendo benissimo, né quella dell’Omeopatia: seguite un po’ di link cliccando qui, qui o qui). Non mi interessa entrare nel dibattito se l’Omeopatia sia da difendere o meno, ma analizzare l’ennesimo caso di minacce legali verso la Rete, specialmente in questo caso in cui un’azienda che adotta la filosofia Similia_similibus_curantur decida invece di “curare” il “problema” della propria immagine con rimozione chirurgica e con la minaccia di denuncia: un rimedio dissimile, allopatico e anche – non mi denunci Monsieur Boiron – un po’ antipatico 🙂

La questione, a mio modo di vedere, tocca i fondamentali della Rete, del diritto, della libertà di espressione e delle relazioni pubbliche. È chiaro che deve restare fermo il diritto di chiunque (persona e azienda) di non vedersi diffamato ed è altrettanto chiaro che il reato di diffamazione deve continuare a trovare nei tribunali la sede del suo accertamento e esecuzione. Il punto da discutere, a mio avviso, è se ricorrere, come nel caso di specie, a questi rimedi sia efficace. Ovviamente è impossibile stabilire una regola generale, ed è chiaro che valori quali la dignità, il decoro, il diritto a fare business (non erano qui in gioco) vadano salvaguardati. Ovviamente vanno salvaguardati i diritti di un’azienda, non solo di una persona, a tutelare la propria immagine e reputazione. Non è però sempre detto che sia la denuncia/diffida il rimedio migliore. Specialmente sul web.

Diffidare e denunciare i blog: le conseguenze

La Rete è un organismo vivente, multicellulare, dove le persone esprimono libere opinioni per le quali devono certamente rispondere, ma che sono pronti a modificare, ma soprattutto o a discuterne. È proprio il dialogo, la chiave di “ingaggio” della Rete e iniziare un dialogo con una denuncia, beh, non è forse il modo ideale. Salvo casi estremi, come indicato sopra, credo che denunciare un blog per ottenerne la rimozione dei contenuti sia un rimedio (oltre che culturalmente lontano anni luce dall’omeopatia) inefficace per i seguenti motivi:

– di fatto i contenuti non verranno mai rimossi, in quanto saranno sempre accessibili attraverso archiviazioni, cache e ripubblicazioni spontanee a sostegno del “minacciato” che sono un comportamento di solidarietà molto frequente in rete

– la denuncia di una multinazionale contro un piccolo blog non appare mai come qualcosa di positivo per la prima, se a volte può funzionare per difendersi da un giornale o una rete televisiva, in casi come questi l’azienda finisce subito per essere vista come “il cattivo”

– non si costruiscono relazioni, ma le si distruggono e in uno spazio altamente relazionale quale il web  è una scelta negativa

– si finisce per amplificare quello che si voleva smorzare: “Una smentita è una notizia data due volte” diceva un vecchio politico italiano, “Una denuncia a un blog è un post moltiplicato cento volte” potrebbe dirsi oggi

– si perde la possibilità di diventare parte del dialogo, in quanto si porta il dibattito fuori dalla Rete e le proprie posizioni e eventuali sostenitori di esse non trovano quindi luogo e visibilità online

Se vi vengono in mente altri motivi, vi prego di indicarli nei commenti, così che possiamo sintetizzarli una volta per tutti,magari in un post successivo.

In sintesi: denunciare i blog quasi sempre è un rimedio inefficace.

Non è quindi una questione di diritto, né di etica, ma di efficacia. Credo che nella maggior parte dei casi, e sicuramente in questo, la strada della diffida/denuncia non vada perseguita. E si può dire questo in quanto trovo la denuncia contro i blogger una strategia INEFFICACE da un punto di vista di comunicazione, e non per questioni di principio, di diritto o di etica o, meno ancora di libertà di opinione (che in un sistema democratico non viene messa in pericolo da una denuncia, ma casomai dalla sentenza).

È importante capire questo, perché è a mio modo di vedere l’unico argomento che la maggior parte delle aziende ascoltano: l’efficacia, il ritorno. È difficile invece sensibilizzare molte aziende con il tema dell’etica.

L’importanza della buona consulenza

È chiaro che alla Boiron sono mancati buoni consigli. Per assurdo Boiron ha anche un blog, che pare non incidere molto, ma nonostante cerchi di entrare in questo mondo denuncia gli altri blogger. Difficile pensare che un blog che diffida in prima istanza, senza dialogo altri blog avrà mai il loro gradimento: è una questione di “cittadinanza digitale”.

Boiron non ha solo denunciato i blog, ma a quanto pare in passato li ha anche pagati per scrivere (bene?) di sè. Cercando un po’ in rete ho trovato alcuni post (1 | 2 | 3 e immagino molti altri post “sponsorizzati”… ). È una vecchia questione, quella dei “Post Sponsorizzati”, che curiosamente riemerge nel caso di un’azienda che ora denuncia i blogger. 🙂

Come dicevamo, la sensazione è che sarebbe stato utile se qualcuno avesse spiegato a Boiron che su Internet funzionano meglio i rimedi omeopatici, come la conversazione, che quelli allopatici come le denunce, ma non ti aspetteresti di doverlo fare 😉

Voi che ne pensate?

Internet P.R. in versione ebook (disponibile da oggi a € 2,99 anche per iPad)

L’ho ricevuto in prova stamattina, quella che vedete qui sopra è la versione Ebook di Internet P.R.: Federica da Apogeo mi comunica che verrà rilasciata oggi. I vantaggi dell’ebook (a parte il prezzo) sono dati da: ricercabilità del testo, personalizzazione del font, ipertestualità e molte altre cose… Si potrà leggerlo dal Mac, con Adobe Digital Edition, sull’iPad con iBooks, Stanza o anche online con lettori come Bookworm. Lo si può già acquistare nella maggior parte degli store online, per esempio: LaFeltrinelliBookRepublicIBS o sul sito Apogeo cliccando qui.

[UDC->UGC] Chi scrive i cartelloni elettorali nel 2009? The people. – – – Updated

Il fatto.

Un blogger tecnologicamente dotato come Paul The Wine Guy (il nick è una citazione di Friends), realizza uno script per “riscrivere” i cartelloni elettorali di Pierferdinando Casini. Il sistema é semplice, basta immettere tre parole che inizino per U-D-C e il gioco pubblicitario scende dalle affissioni e sale sulla giostra del web. Il “diritto” a giocare con le iniziali del partito U-D-C non è più solo dei copywriter dell’agenzia dell’UDC, ma adesso è di tutti. Grazie a Paul The Wine Guy, ma soprattutto grazie alla Rete…

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[Invito] – Seminari allo IULM

 

Vi segnalo una serie di 5 seminari aperti al pubblico, al primo dei quali  parteciperò anche io grazie all’invito di Maurizio Goetz.

LA GESTIONE STRATEGICA DELLA REPUTAZIONE ONLINE

18 febbraio 2009 – ore 15.00 Aula 144 – IULM 1 IV piano

PARTECIPERANNO:

Marco Massarotto, amministratore dell’agenzia di Internet PR Hagakure e autore del libro Internet P.R. Dialogo in rete tra aziende e consumatori.

Stefano Stravato, Web Marketing Manager Gruppo FIAT

                                     L’EVENTO È APERTO A TUTTI

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Piccolo sondaggio tra studenti.

La scorsa settimana sono stato invitato a tenere un seminario sulle Internet P.R. presso l’Università di Pesaro, Facoltà di Comunicazione da Giovanni Boccia Artieri. La sera prima alcuni studenti mi hanno invitato in pizzeria e abbiamo chiacchierato della penetrazione di Internet in città e in provincia e nelle loro vite. Mi sembravano un po’ scettici, sentivano (e condivido) una grande importanza ancora del reale, ma secondo me sottovalutavano un po’ la rilevanza che il web ha già nei processi d’acquisto, anche dei loro. Così abbiamo deciso di fare un sondaggino molto semplice, anonimo e su un campione di 30 studenti tra i 20 e i 25 anni di un centro urbano medio. Niente di scientifico, per carità, ma i grafici di risposta sono abbastanza significativi di come le nuove generazioni si informino via internet in modo naturale, spesso inconsapevole, insomma abbiano “adottato” il mezzo e questo ne influenza le decisioni d’acquisto.

La presentazione

Grazie per la fondamentale collaborazione nella stesura delle domande e nel conteggio a Sara/Prezzemolo, Sybelle, AnnaTorc e Thomas

La Casa Bianca apre un blog

A questo indirizzo: http://www.whitehouse.gov/blog/ si trova il blog della White House andato online esattamente il giorno dell’inaugurazione col post Change has come to WhiteHouse.gov. La Casa Bianca ha anche un canale YouTube: http://it.youtube.com/user/whitehouse .

Non che ci fosse bisogno di ulteriori conferme della centralità dei social media nella società odierna (ca va sans dir nel marketing), ma adesso è forse davvero il momento di passare oltre e smettere di chiedersi se le attività di marketing sui social media vadano fatte e chiedersi piuttosto come vanno fatte in modo efficace.

Singolare anche la diretta via CNN.com (su internet) e la contemporanea possibilità di chattare coi propri amici di facebook. Insomma dal punto di vista mediatico questa inaugurazione ha sancito il trionfo del media digitale anche su eventi live di scala globale.

 

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Chi dovrebbe assegnare un budget di Internet PR?

In ogni azienda sono sogetti diversi: il marketing, il web marketing, il media, il PR Manager e così via…

Secondo voi chi in azienda dovrebbe essere il titolare di budget da dedicare a attività di Internet PR quali:

– Monitoraggio della brand reputation
– Corporate blog
– Relazioni con blog e social networks

Sembra una diferenza da poco, ma ognuno di questi reparti “ragiona” in modo molto diverso. Lasciate la vostra idea nei commenti.

La reputazione online

Da Focus di ottobre:

Sei finito su Internet! Sul nuovo numero di Focus, cosa succede se su Internet parlano male di te (e, quando serve, come rifarti una reputazione)

Oggi ho tenuto un interveto durante il ciclo di incontri di Codice Internet, il titolo del panel era: La comunicazione delle aziende online. Per caso al mattino passando in edicola vedo il numero di ottobre di Focus. Il problema della reputazione online e di cosa si dice online è già chiaro alle persone.

Se il più noto mensile nazionale di divulgazione di massa mette addirittura in copertina il problema, significa che le aziende dovrebbero aver già  compreso il problema della propria reputazione online. Un’azienda che non lo avesse ancora fatto, dovrebbe darsi come obiettivo per il 2009 quello dell’analisi e della gestione della propria online reputation. Basti pensare al recente caso Carrefour. Penso sarà l’argomento dell’inverno anche su questo blog.