Archivio mensile:luglio 2011

Ciclabile del Brenta

L’ho fatta oggi, partendo da Bassano del Grappa col treno delle 08:17 (32 posti bici garantiti, non uno di più, era pieno!) che arriva a Pergine alle 10:00. Usciti da Pergine si attraversa il paese, tenendo la destra in direzione Levico e si raggiunge velocemente la ciclabile che costeggio il lago. Da lì in giù, a parte il centro di Levico è tutto ciclabile sino a Cismon, poi si prosegue su strade secondarie poco trafficate. Qualche auto in più tra Valstagna e Bassano, ma strada larga e agevole, piena di bici.

La ciclabile dopo Levico è tutta in leggera discesa, perfettamente asfaltata, ideale per bici da corsa, ma ottima anche per cicloturismo di famiglia. Io l’ho fatta in 3h e 50′ effettivi, 4 ore e 45 minuti con pause con una vecchia Mountain Bike rigida e a ruota larga e ho un allenamento medio (esco la domenica con bici da corsa facendo in media 70/80km in pianura). La pista è sufficientemente larga e lunga per non generare ingorghi tra fast runner e famiglie. Ci sono frequenti posti di ristoro e riparazioni bici, il week end c’è sempre qualcuno di passaggio ed è molto sicura.

Poco dopo l’inizio spunta questo Bus inglese, se ne sapete qualcosa ditemelo nei commenti. Dopo circa un’ora e mezza a andatura lenta si arriva alla bellissima Borgo Valsugana, ottima per una seconda colazione in piazza, magari allo storico caffè Roma.

Da Borgo verso Cismon è tutto un tavolo per il Pic Nic o un’osteria lungo il fiume, se arrivate a Cismon (60km da Pergine) per pranzo, vale la pena il “teutonico” Pub Cornale. Proseguendo il Brenta si allarga e poco dopo Valstagna coi suoi canoisti e Oliero con le sue grotte sono una buona ultima tappa prima di arrivare a bassano sul Ponte degli Alpini.

Il percorso è ricco di spunti, paesaggi, borgji, musei. Vi consiglio di esplorare i link qui sotto per approfondire.

Mappa e altimetria

L’itinerario

l mio album di foto

 

Twitter nuova disciplina olimpica?

Twitter ormai ha sfondato nella sport industry, diventando un vero e proprio “canale parallelo” in cui gli atleti condividono ogni momento significativo della gara o della performance e le persone possono fare il tifo in un modo nuovo grazie al servizio di microblogging: tutti assieme anche a chilometri di distanza e “toccando” digitalmente i propri beniamini che rispondono in tempo reale.

Manca un anno alle Olimpiadi 2012 di Londra e la comunicazione online dell’evento comincia a scaldare i motori con una brillante iniziativa centrata su Twitter e chiamata #1YearToGo. Quale modo migliore di cominciare a “far rumore” e a scaldare gli animi che chiedere alle persone di dire (anzi, Twittare) la nazione per cui fanno il tifo? Usando il tag #1YearToGo e aggiungendo le tre lettere della propria nazione (#ITA #USA #BRA) si può aggiornare un tabellone virtuale e “far vincere” almeno sul terreno del Twitter-tifo, la propria nazione.

Grazie alla semplicità e agli standard aperti di Twitter si comincia sia a fare il tifo sia a competere per far figurare la propria nazione nel primo tabellone (mica tanto virtuale, visto che hanno votato già oltre 80.000 persone) della Olimpiadi 2012.

L’iniziativa e il tabellone virtuale

Le Olimpiadi 2012 su Twitter

Tutti i tweet di #1YearToGo

[via Mashable]

Where the Hell is Munnezza – L’uso buono della Rete per protesta.

Nei giorni scorsi si è parlato molto (troppo e spesso a sproposito IMHO) di SpiderTruman e I segreti della Casta, un blog anonimo, fortemente sovrapposto come messaggio a San Precario e che si sta rivelando una manovra politica dai contorni blurred. Trovo che invece di creare personaggi patacca, di riciclare in modo poco preciso contenuti poco attendibili, di alzare i toni il modo migliore di usare la Rete per un movimento di protesta sia la via dell’intelligenza, dell’ironia, dello spirito collettivo, del metterci il nome, la faccia e la voglia di cambiare.

Questo video riprende un virale storico http://www.wherethehellismatt.com/ e ricollocandolo tra il pattume di Napoli lo arricchisce di un nuovo senso: poetico, civico, creativo. Il Remix come nuova forma globale e interconnessa di creatività. Questa è la Rete, l’Italia e la Napoli che ci piacciono, credo di non essere il solo a pensarlo, vero?

GOOGLE+ OR GOOGLE*

Poi, un giorno, qualcuno mi convincerà che Google NON HA acquisito Diaspora, NON HA rinominato gli aspects in circlesNON HA implementato il codice sui suoi sistemi e NON HA scritto un NDA in cui Daniel Grippi and friends si impegnano a non rivelare l’accordo… un giorno…

One day someone will convince me that Google DID NOT acquire DiasporaDID NOT rename aspects in circlesDID NOT merge Diaspora code into Google’s system and DID NOT sign an NDA with Daniel Grippi and friends not to reveal the deal… one day…

La Wikileaks de Noantri: I Segreti della Casta.

UPDATE 21/07: A quanto pare e come sospettato da subito, non era nessun insider o precario vendicativo, ma un’operazione politica del “Popolo viola” alias Italia dei Valori: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/19/caso-spidertruman-la-rete-prova-a-smascherarlo-capire-se-le-denunce-sono-vere/146308/ insomma una patacca. Allarmante anche l’ingenuità di molta stampa. (1 | 2). Se così fosse, poi, sarebbe interessante che IdV dicesse cos’ha fatto o cosa farà dei soldi ricavati con gli AdSense del blog, ottenuti diramando informazioni false (la storia dell’ex dipendente).

Sulla pagina facebook che in due giorni ha raggiunto quasi oltre 100.000 200.000 LIKE l’anonimo autore si dichiara uno che “Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, [ha] deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta”  o magari è un parlamentare insider come l’imprenditore che twittò dall’Assise di Confidustria. O un attacco di qualche forza politica in stile greenpeace, solo occulto e anonimo?

L’attenzione quasi ossessiva a meccanismi di back up “apro il blog se mi chiudessero facebook”, “apro twitter se mi chiudessero il blog…” puzzano di strategia di comunicazione e non di precario licenziato. Ad ogni modo questo blog promette di essere un fenomeno politico interessante, nelle prossime settimane. Non solo per l’attenzione che ha sollevato, ma perché l’autore si dimostra intenzionato a pubblicare i materiali che rivelano segreti e indiscrezioni più o meno noti e accessibili (e attendibili) di Montecitorio.

Poco importa se queste informazioni erano conosciute o meno, ha bucato, grazie al web e ora aspettiamo tutti il prossimo tariffario, come con Wikileaks aspettavamo il “next cable”. Fatte le debite proporzioni, ovviamente e considerato che si tratta di due cose completamente diverse: da un lato un’organizzazione che ha pubblicato documenti ricevuti da fonti anonime per proteggerle, qui delazione di tariffari e scontrini. Se Assange, infatti, ci ha consegnato documenti che riguardavano la geopolitica, qui parliamo di furbetti che si fanno rimborsare il computer facendo finta di esserne stati derubati o barbieri pagati come dirigenti d’azienda. Insomma siamo provinciali anche negli scandali. Ad ogni modo va sottolineato che è arrivata anche in Italia la forza erosiva di Internet come antipolitica, dopo Milano e dopo il domino di dittature nordafricane, anche nel Bel Paese cominciamo a sentire gli influssi e il potere della Rete.

Leggi il blog i”I segreti della Casta”: http://isegretidellacasta.blogspot.com/

Facciamo anche un sondaggio, secondo voi chi c’è dietro?