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Saranno “vertical” i video del futuro?

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Per il New York Times: “It’s not a crime“, insomma “Si può fare!“. Non occorre pretendere che gli smartphone users (che tengono il telefono verticale) girino la testa, ma possiamo noi girare i video secondo la loro inclinazione.

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Buon vento a Roberto e a chi resta.

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Parole lette in ricordo di Roberto Venturini, Cimitero di Lambrate, 29 marzo 2016.

Ringrazio Stefania per avermi chiesto oggi di intervenire in memoria dell’amico Roberto. Lo faccio con molto piacere perché Roberto era un caro collega e un caro amico con cui ci siamo frequentati molto spesso: è stata una delle prime persone con cui ho parlato e mi sono confrontato 10 anni fa quando iniziammo l’avventura di Hagakure e Roberto ebbe consigli preziosi. Penso anche di essere stato l’ultima persona a parlargli perché ho chattato su Facebook con lui la sera della sua morte alle 20:30, da quel che ho capito pochi minuti prima che venisse a mancare.

Colgo lo spunto che mi ha dato Stefania nel pensare questo ricordo di chi era Roberto come amico, come uomo, come comunicatore non tanto per noi, che lo conosciamo, quanto per i suoi figli Eugenia e Raffaele. Infatti immagino che come tra noi ci sia chi ha frequentato molto Roberto, ma ha conosciuto poco la sua famiglia, cosi voi probabilmente non avete avuto modo di conoscere del tutto la dimensione pubblica e professionale di vostro padre, marito, figlio. Continua a leggere

Il Web: uno spazio per collaborare, parola del suo inventore.

Qualche settimana fa ho avuto la fortuna di incontrare Tim Berners Lee, la persona che nel 1980 ha inventato il World Wide Web. Non “Internet”, il Web. Internet, come “rete di computer” risale almeno a qualche decennio prima, col progetto Arpanet, della difesa americana. Un progetto che ha “messo in rete” i computer di governi, università e centri di ricerca. Il World Wide Web, invece, è quello che usiamo noi tutti i giorni.

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Non sono i cervelli il problema, ma la fuga. Da una terra che non dà più opportunità.

Quattro anni fa ho incontrato Augusto Marietti in un incubatore di San Francisco e l’ho intervistato per WIRED (articolo): era un ventenne incazzato con il nostro paese come pochi, al confine con la superbia. Non aveva (ancora) combinato nulla a San Francisco, ma non sarebbe mai tornato indietro. Oggi ha decine di dipendenti pagati 10.000 USD al mese e una startup riconosciuta e usata dai developer di tutto il mondo: Mashape. Eccolo in un video di qualche giorno fa a “Di martedì” il programma di La7. Continua a leggere

AirBnb e Il nuovo logo: rebranding o pivoting?

AirBnb è una piattaforma di condivisione di case, stanze e B&B che in soli sei anni ha avuto uno straordinario successo. Grazie a consistenti investimenti dei principali fondi americani di Venture Capital (quasi 600 milioni di dollari raccolti da Sequoia CapitalAndreessen HorowitzY Combinator solo per citarne alcuni) nel 2014 AirBnB intermedia 500.000 stanze e Bed & Breakfast in 33.000 città di oltre 192 paesi.

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Whatsapp, Line e WeChat: le “messenger app” che sfidano Facebook e Twitter.

UPDATE: pochi giorni dopo la pubblicazione di questo post facebook ha acquisito WhatsApp per 19 miliardi di dollari (LINK). 

 

WhatsApp, Line e WeChat mandano un messaggio agli altri Social Network: e se il futuro fossimo noi? Ci sono molti punti a favore dell’ipotesi che le “Messenger App” (così chiamate per la loro funzione primaria di messaggistica e chat, a cui se ne vanno sommando molte) possano prendere in un futuro abbastanza prossimo una posizione di predominio nel mercato dei Social Network. Vediamoli assieme. Continua a leggere

Milano: 1.000 prese elettriche nei parchi

Oggi è una domenica pomeriggio di “pre-estate” e, avendo un po’ di arretrati, ho pensato di recarmi a lavorare a Parco Ravizza. Un’ottima idea dato che, a parte qualche zanzara (!), al fresco e col silenzio del Parco si sta bene e lavorare è rilassante. Dopo due ore però ho dovuto sospendere l’attività, e chiudere il computer (si era scaricato) e passare all’iPad con significative limitazioni.

Tutto perché nei parchi non ci sono le prese di corrente!

In questo momento sarei (come credo altre persone) anche disposto a pagare per una ricarica di corrente. 1€ per mezz’ora? Può avere un valore economico? Oppure si potrebbero sponsorizzare dei punti ricarica, impiegherei un minuto o due volentieri per leggere o interagire con dei messaggi pubblicitari per avere la mia ricarica e continuare a lavorare.

Perché ciò non avviene? Credo per pigrizia o inerzia del sistema. Proviamo a dargli una spinta? Ho lanciato una causa su Causes.com e facebook, se anche voi volete le prese di corrente nei parchi a Milano aderite e “fate un po’ di rumore” portando altre persone interessate, poi, strada facendo, ci organizzeremo meglio.

Trovi la causa qui:

Disclaimer: questa iniziativa è individuale privata e scollegata da Hagakure o qualsiasi cliente dell’agenzia per cui lavoro.

iPad Lessons: mezz’ora alla “Non Stop Banda Larga” del PD per parlare di rete e libertà

Non ho un grande rapporto con la politica, frequento poco tutto quello che ha a che fare con essa: dibattiti, partiti, seggi elettorali. Ho uno spirito pragmatico e un senso delle istituzioni e del dovere di un funzionario pubblico che fa fatica ad accettare la prassi politica nostrana. Sono, però, spesso dibattuto di non contribuire abbastanza al mio paese, con questa forma di distacco. Ho dunque accettato un invito per venerdì prossimo per parlare di un tema che reputo molto importante per lo sviluppo del mio lavoro e di quello di tante persone a me vicine: l’economia digitale.

Come potete leggere nella locandina il PD ha organizzato una full immersion nel tema “Internet e Banda Larga” ricca di ospiti interessanti e importanti. Assieme a Marco avremo il compito di parlare di come Internet e la tecnologia ci consentono di essere dei cittadini migliori. Ho chiesto consigli ad amici e esperti dei temi dell’open government e raccolto molti casi, trovate il thread qui. Li sto selezionando e sto cercando di dare un ordine, di trovare un discorso tra tanti esempi che possa magari gettare un semino tra la platea di venerdì. Se avete suggerimenti sono ben accetti sino alle 11:29 di venerdì 🙂

I giornali su iPad: le prime App a confronto.

iPad è stato presentato come il “Salva Editori”, il device in grado di far tornare i publisher in condizione di vendere le proprie notizie. In effetti le premesse ci sono: iPad e iTunes sono un’ottima “billing platform”. Molte importanti testate si sono fatte trovare pronte all’appuntamento con una App già avanzata in termini di sviluppo e con contenuti già a pagamento. Tra questi anche alcuni editori italiani. Vediamo un primo raffronto.

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Ottima e sofisticata la iPad App di TIME.

Una schermata di accesso che è in sostanza un piccolo “store” con l’archivio copie da comperare a € 3.99 l’una. Un menu intuitivo e pensato per il supporto e corredato di guida illustrata alla lettura su iPad (chapeau!).

Notevole il livello di multimedialità già in questa prima release. La navigazione delle storie e delle immagini è molto efficace e spettacolare e ci sono già parecchi contenuti video: su alcune pubblicità come mera trasposizione di spot, più utili e fruibili dentro le notizie.

In sintesi: buona la leggibilità. Ancora sperimentali le pubblicità, sembrano una pagina di mensile cartaceo trasposta, con in mezzo un video (si può fare meglio…). Poco chiaro l’uso di alcun video ripresi da YouTube: saranno stati riconosciuti i diritti agli autori del video? Come ci si deve regolare in questi casi?

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Un buon inizio anche quello di BBC NEWS per iPad.

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