Archivio mensile:settembre 2009

Bienvenidos à la Revolution?

Socialnomics ha realizzato un video molto accattivante che presenta le vertiginose statistiche di penetrazione dei Social Media e il loro “potenziale” effetto sul marketing, sulla società, sull’informazione. Il filmato ha il “passo” di un’epopea, di un cavalcata con sottofondo di Fatboy Slim (lo saprà?:-)) invece che di Wagner. Quel che è certo è che, anche smorzando tutti i sensazionalismi, le cifre, la tendenza, la deriva verso un mondo con un equilibrio molto diverso da quello del millennio scorso pare chiara e inarrestabile.

Perché su Internet le aziende si DEVONO comportare “come le persone”.

Si discute da molto e in varie forme tra blogger, esperti e non esperti di comunicazione online se sia giusto che le aziende adottino modalità di comunicazione tipiche dei social media e cioè pensate per le persone e non per i brand. Il problema è mal posto, secondo me. Per vari motivi.

Esiste innanzitutto la cattiva pratica in cui molti consulenti propongono strumenti inadatti, mentre ce ne sono alcuni predisposti ad hoc. Poi esiste la cattiva committenza, che pretende da progetti sui social media tempi e risultati non ottenibili, viziata da pratiche storiche sui mass media. Infine esiste la cattiva critica, quella rancorosa che si incentra su ogni minimo possibile sbaglio, invece che mostrare la strada. Ed è forse quella che fa più danno, non portando valore e dando visibilità solo all’errore o al pericolo, mai all’opportunità.

Il grande equivoco di fondo è che molte persone, molto familiari col web, si aspettano dalle aziende una conoscenza istantanea e una prassi comunicativa perfetta dal giorno zero. Non accadrà mai. Il valore sta nel portare le persone dell’azienda in un percorso di conoscenza virtuoso che, nel corso degli ANNI, le porti a diventare cittadine della rete a pieno titolo.

In sostanza il dibattito verte sul tema: “in un contesto di persone, come può muoversi l’azienda?” – “E’ giusto prevedere la presenza dei brand nei Social Network?”  – “Le aziende devono stare su twitter?”  –  Etc Etc… Premesso che il vero punto sta come sempre nei contenuti e non nel mezzo (hanno qualcosa da dire queste aziende?), ecco una serie di “perché” le aziende è giusto che pratichino comunicazione nei Social Media. Anche in modo limitativo, anche poco e non troppo bene, ma purché intanto assimilino logiche e criteri e poi li applichino.

– Perché i Social network PREVEDONO la presenza dei brand.

– Perché i brand [su Internet] non hanno molte altre chance, ameno per ora.

– Perché i Social Media stanno prendendo il sopravvento e funzionano in chiave relazionale e non “inserzionistica”.

– Perché per attrarre l’attenzione delle persone devi essere “Human” e non puoi essere solo brand.

– Perché paga.

– Perché è vero che è ridicolo pensare che si possa diventare amici di una macchina, ma è anche sbagliato criticare un mondo perché qualcuno lavora male.

– Perché porsi il dilemma se abbia senso l’agenzia 2.0 è tempo perso. Il problema non è quello, il problema è AIUTARE le aziende a comunicare nel modo giusto. Farlo, non parlarne.

– Perché le aziende sono fatte di persone.

Che poi tutto questo non sia facile, siamo d’accordo. Ma cosa volete: visibilità senza pagare il media e senza fare un po’ di fatica? 🙂

AmfibieTreks: quando il “genio” Olandese incontra la pineta Sarda

Se c’è una cosa che gli olandesi sanno fare bene è applicare lo spirito pragmatico a qualunque situazione. Così nel 1985 un omone dutch che conta 4 mogli un duetto e una moto da competizione, tal Gerhardt, ha aperto il primo dei due campi di Amfibie Treks. L’idea alla base è semplice, offrire un campeggio già attrezzato per il suo pubblico fiammingo: tende già montate e ordinate, pranzo collettivo con cucina italiana, scuola di surf e catamarano… In questo modo non serve portar con sè tende e fornelli, ma si può portare lo stretto indipensabile.

Quest’estate ho passato due settimane in compagnia di Alberto al campo di Mandras. Dopo pochi giorni ci si sente in famiglia, aria sana, fresco e ombra della pineta di Santa Lucia di Siniscola, sport, cibo fresco, compagnia e musica la sera, yoga all’alba o al tramonto, tennis, surf e massaggi quando si vuole… sembra di stare in un hotel di lusso, ma in realtà si vive in un bosco, come siamo forse nati tutti…

P.S.: La Sardegna è così vicina da Milano (50 min Linate Olbia + 30 min la navetta di Amfibie…) che è ottimo anche per un week-end.

Il sito di AmfibieTreksAmfibieTreks su facebook

Quando la nostra Capitale diventerà Digitale…

Il tema delle città e della Rete mi è molto caro, basta rileggere gli ultimi post di quest’anno su Venezia (che si è dotata di un sistema Wi-Fi pubblico). La settimana scorsa per lavoro sono stato a Roma a seguire un evento organizzato da Telecom Italia, si trattava del primo di una serie di incontri destinati a aprire uno spazio di confronto sulla cultura digitale e l’innovazione che la banda larga può portare nel nostro paese.

Mi spiego in parole povere: provate a immaginare una città completamente connessa, con la banda larga in ogni quartiere, magari con una rete pubblica, con reti wi-fi e connessioni mobili facilissime, grazie a telefoni sempre più smart. Quante possibilità di interazione sociale, di fruizione di servizi, di creazione d’impresa ci riserva una città fatta così? Più di quelle a cui riusciamo a pensare ora, di sicuro.

Diventa quindi fondamentale che allo sviluppo dell’infrastruttura tecnologica si accompagni uno sviluppo della cultura digitale, della cultura di rete. Per mettere tutti (il più rapidamente possibile) in condizione di godere dell’enorme potenzialità della Rete e soprattutto di sfruttarlo creativamente.

A breve arriverà a Roma Joi Ito per parlare di Creative Commons a uno dei prossimi incontri di Capitale Digitale. Ho avuto la fortuna di seguire una conferenza di Joi Ito a Milano a Meet The Media Guru e vi assicuro che è imperdibile: qui la cronaca dell’evento milanese. Dopo Joi arriverà un altro ospite straordinario che non posso ancora comunicare. Quello che mi auguro è di veder crescere, non solo a questi incontri e non solo a Roma, la partecipazione delle persone e lo spazio lasciato loro da chi li organizza. Joi Ito e gli altri protagonisti sono dei fari che devono illuminare la nostra strada, ma la strada la dobbiamo percorrere noi.

QUANDO la nostra capitale e il nostro paese diventeranno digitali non è ancora dato saperlo. Gli investimenti pubblici non ci sono mai stati, le opere sono complesse, il cambiamento culturale è epocale. Viviamo probabilmente in una grandissima e millenaria transizione: sarebbe bello vederne il pieno compimento.

Qui sotto, per chiudere, Franco Bernabè (AD di Telecom Italia) intervistato durante Capitale Digitale da Alessio Jacona ci parla di “emancipazione delle periferie grazie allo sviluppo tecnologico”.

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Valentino Rossi è più veloce di Twitter

(La moto di vale 45 minuti prima del via. I box sembrano una cripta di una chiesa in quel momento, la moto non si può più toccare, la tensione e altissima e silenziosa. 45 minuti più tardi la Yamaha di Vale e le altre moto riempiranno questo silenzio muovendosi come una nuvola assordante sulla pista)

Domenica 6 settembre sono stato a Misano Adriatico ospite del Fiat Yamaha Team in occasione del MotoGP. Dopo alcune settimane in cui abbiamo mandato alcuni ospiti a passare un week end con Vale e la squadra, vista la vicinanza ho deciso di fare un salto anche io e per una volta seguire la gara da bordo pista, invece che su facebook o su twitter. Proprio con twitter cercavo di raccontare l’evoluzione della gara, ma ho scoperto che Valentino è più veloce anche del più veloce dei servizi web: non facevo a tempo di aggiornare il risultato dopo il primo giro, infatti, che al giro dopo vale aveva già guadagnato una posizione, e questo è successo per 4 giri di fila.

Il trionfo di vale con le orecchie da asino lo avete visto tutti, quello che è stato possibile vedere da vicino sono i momenti minori, ma unici. Il punto di vista offerto a me e a @ialla era davvero unico, infatti: a bordo pista con lo scooter ufficiale  e i pass gold che ci facevano entrare pressoché ovunque!

Valentino la domenica è giustamente superprotetto, anche se la fuga che i piloti fanno dal retro dei box con lo scooter è a mio avviso pericolossissima, vale infatti è stato placato da decine di fan che gli sono saltati addosso sul motorino.

Un’altra bella storia, nata dallo spirito di apertura verso la rete che caratterizza FIAT negli ultimi anni è che una bellissima foto del guest blogger di quella settimana (ialla, appunto) è diventata la foto del giorno a livello mondiale su flickr. Ecco la foto di ialla qui sotto, andate qui per leggervi tutta la storia nei commenti.

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