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4 marzo 2018. L’unico voto col segno “Più”. 

Siete tra gli indecisi per il voto di domenica prossima? Anche io. Sono un indeciso cronico. La mia storia del voto è una scheda bianca così grande che potrebbe assomigliare a una bandiera… bianca. Ma non mi sono ancora arreso, la speranza è sempre quella, poter dare un voto vicino ai propri interessi, compatibile coi propri ideali e coerente con la propria etica. Oltre ad aver votato poco (1 o 2 volte radicale tra i 20 e i 30 e 1 o 2 volte PD (o DS/PDS non ricordo gli anni esatti…) tra i 30 e i 40, ho disertato comunali, regionali, nazionali… ) ho anche fatto poca e nulla “campagna”. Non ho quasi mai manifestato il mio voto, né le mie intenzioni di voto. Ho auto la tessera del partito radicale a 18 anni per un anno durante l’operazione di salvataggio di Pannella. Mai altra tessera. Non ho mai fatto proseliti o opera di convincimento di parenti e amici per farli votare per qualcuno. Trovo il voto un fatto intimo, privato.  Continua a leggere

Cosa può fare lo smartphone per i terremoti? EEW il sistema di early warning giapponese.

Il Giappone ha due primati, uno per le telecomunicazioni, con una rete mobile da sempre all’avanguardia, dall’altro quello dei terremoti, per frequenza e intensità. I sistemi di alert e crisis management giapponesi nei disastri, sono in fine sofisticatissimi. Vediamo come l’alert system per i terremoti fa uso della rete mobile giapponese.

Cosa succede poco prima di un terremoto in Giappone?

Se avete un telefono giapponese il vostro cellulare si attiverà e emetterà a volume massimo un suono tristemente noto con un messaggio che indica zona e intensità del sisma. Dopo qualche secondo (da 1-2 a 30) arriverà l’onda sismica. Secondi preziosi per mettersi al riparo o evacuare edifici a rischio (ben pochi in Giappone) o sospendere attività pericolose.

 

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Youtube: il posto per i political “announcement”.

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Una volta l’arcangelo Gabriele appariva in sogno a Maria ad annunciare l’arrivo del Signore, oggi appare in video al”intera popolazione a presentare il candidato di turno. Analizziamo assieme gli “announcement speech” di Bernie Sanders, Hillary Clinton e Donald Trump, i tre “frontrunner” alle Primarie USA 2016, tutti e tre rigorosamente in video e su Youtube (vera arena politica), seppur con stili diversi. Continua a leggere

Foto di classe (dirigente). Sezione maschile.

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I 25 presidenti del Consiglio di 68 anni di storia repubblicana, in ordine misto. Wikipedia

Li riconoscete? Guarda lì! C’è anche Alcide. E Giuseppe, Amintore, Mario, Antonio, Adone (sic!), Fernando, Giovanni, Aldo, Mariano, Emilio. Giulio, Francesco, Arnaldo, Giovanni! E anche Bettino, Giovanni, Ciriaco, Giuliano, Carlo Azeglio – che carino – e poi Silvio, Lamberto, Romano. Quanti ricordi… guarda ci sono anche Massimo, Mario e Enrico! Proprio tutti. Almeno queli della sezione maschile. E la sezione femminile?

La responsabilità del link

È stata da poco pubblicata una sentenza contro Il Post e il suo direttore Luca Sofri che trovo contenga molti elementi di riflessione e di preoccupazione su come la rete è vista e interpretata non solo dall’opinione pubblica e dai media, ma anche dalle nostre istituzioni e dalla nostra magistratura. Quanto segue è un mio parere basato sulle mie (poche) conoscenze e studi giuridici, ma credo meriti un ragionamento pubblico con chi si occupa di rete e diritto. Continua a leggere

“Quirinale Domination”: quanto costa? (e quanto vale, se vale?)

Esiste un formato publicitario che si chiama “domination”, lo avrete visto quando siete entrati in qualche stazione ferroviaria e tutto, dai bagni ai binari, recava il logo di qualche Telco o Car Maker. Ma anche quando aprite un sito di informazioni e non trovate informazioni ma layer e layer di pubblicità di un produttore di auto o di birra. Questa sera mi sono imbattuto, navigando il menu di Repubblica.it in questo banner (che prelude a sezioni interne dedicate al Quirinale totalmente e unicamente “dominate” da Auto e Van di FORD):

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La cronaca sul più importante quotidiano italiano della più importante carica dello Stato in un passaggio istituzionale tanto delicato quanto quello che stiamo vivendo diventa un pacchetto pubblicitario. Al di là delle implicazioni democratico/elettorali, su cui non voglio nemmeno entrare, io lo trovo di cattivo gusto e inopportuno. Sbaglio? Non c’è più alcuna sacralità (o anche solo “area di rispetto”) nelle istituzioni? Non mi sembra nemmeno una buona idea per la FORD, associarsi a una situazione tanto politicizzata, instabile, critica. Ma forse mi sfugge qualcosa.

Voi cosa ne pensate?

Crederci davvero

Il giorno che sentirò uno (o magari una!) dei nostri politici parlare di Internet e di YouTube con questa ironia, intelligenza, consapevolezza, competenza vorrà dire che possiamo aspettarci che qualcosa sia cambiato e che forse Internet in Italia potrà sviluppare tutto il suo potenziale, le Start Up avranno qualche chance in più, i media smetteranno di temere e diffamare il web, la politica sarà meno noiosa e più credibile.

Queen Rania è la regina di Giordania: uno dei primi account da seguire su Twitter (https://twitter.com/#!/queenrania), una regina che crede in Internet fino in fondo e lo usa per far crescere il suo paese, non a fini elettorali 3 mesi ogni 5 anni ed è l’incarnazione perfetta di cosa vuol dire essere un governante moderno. Watch and learn.

P.S. per ribadire il concetto: questo video è di quattro anni fa…

Twitter ha un problema di credibilità?

Twitter sta avendo molta visibilità sui media in queste settimane. Le celebrity italiane (con qualche anno di ritardo su quelle USA) hanno scoperto il potenziale dei Social Media. Il presentatore Fiorello ha raggiunto in pochi giorni i 200.000 Follower su Twitter, confermando il potenziale virale di Twitter per le celebrity. Fiorello è bravissimo a tenere un suo show personale su Twitter e a coinvolgere le maestranze di Mamma Rai.

Ma non tutti i personaggi pubblici si muovo con altrettanta naturalezza e nel caso dei politici l’onere di costruirsi una identità digitale e di proteggerla sembra pesare un po’ troppo e creare effetti collaterali che potrebbero minare la credibilità del servizio. Premetto che penso che Twitter sia il Social Network più interessante del momento, che stia ridisegnando in modo molto positivo le modalità di distribuzione delle notizie e del dialogo tra politici e cittadini (e in alcuni casi anche quelli delle aziende) .

Chissà de il Neo Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera è a conoscenza di questo profilo Twitter. Mentre il primo Tweet sembra vero, il secondo parla un linguaggio che difficilmente un manager accorto come Passera userebbe: “[…] la catastrofe incombe, e va evitata, anche se costa.”

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Where the Hell is Munnezza – L’uso buono della Rete per protesta.

Nei giorni scorsi si è parlato molto (troppo e spesso a sproposito IMHO) di SpiderTruman e I segreti della Casta, un blog anonimo, fortemente sovrapposto come messaggio a San Precario e che si sta rivelando una manovra politica dai contorni blurred. Trovo che invece di creare personaggi patacca, di riciclare in modo poco preciso contenuti poco attendibili, di alzare i toni il modo migliore di usare la Rete per un movimento di protesta sia la via dell’intelligenza, dell’ironia, dello spirito collettivo, del metterci il nome, la faccia e la voglia di cambiare.

Questo video riprende un virale storico http://www.wherethehellismatt.com/ e ricollocandolo tra il pattume di Napoli lo arricchisce di un nuovo senso: poetico, civico, creativo. Il Remix come nuova forma globale e interconnessa di creatività. Questa è la Rete, l’Italia e la Napoli che ci piacciono, credo di non essere il solo a pensarlo, vero?

La Wikileaks de Noantri: I Segreti della Casta.

UPDATE 21/07: A quanto pare e come sospettato da subito, non era nessun insider o precario vendicativo, ma un’operazione politica del “Popolo viola” alias Italia dei Valori: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/19/caso-spidertruman-la-rete-prova-a-smascherarlo-capire-se-le-denunce-sono-vere/146308/ insomma una patacca. Allarmante anche l’ingenuità di molta stampa. (1 | 2). Se così fosse, poi, sarebbe interessante che IdV dicesse cos’ha fatto o cosa farà dei soldi ricavati con gli AdSense del blog, ottenuti diramando informazioni false (la storia dell’ex dipendente).

Sulla pagina facebook che in due giorni ha raggiunto quasi oltre 100.000 200.000 LIKE l’anonimo autore si dichiara uno che “Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, [ha] deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta”  o magari è un parlamentare insider come l’imprenditore che twittò dall’Assise di Confidustria. O un attacco di qualche forza politica in stile greenpeace, solo occulto e anonimo?

L’attenzione quasi ossessiva a meccanismi di back up “apro il blog se mi chiudessero facebook”, “apro twitter se mi chiudessero il blog…” puzzano di strategia di comunicazione e non di precario licenziato. Ad ogni modo questo blog promette di essere un fenomeno politico interessante, nelle prossime settimane. Non solo per l’attenzione che ha sollevato, ma perché l’autore si dimostra intenzionato a pubblicare i materiali che rivelano segreti e indiscrezioni più o meno noti e accessibili (e attendibili) di Montecitorio.

Poco importa se queste informazioni erano conosciute o meno, ha bucato, grazie al web e ora aspettiamo tutti il prossimo tariffario, come con Wikileaks aspettavamo il “next cable”. Fatte le debite proporzioni, ovviamente e considerato che si tratta di due cose completamente diverse: da un lato un’organizzazione che ha pubblicato documenti ricevuti da fonti anonime per proteggerle, qui delazione di tariffari e scontrini. Se Assange, infatti, ci ha consegnato documenti che riguardavano la geopolitica, qui parliamo di furbetti che si fanno rimborsare il computer facendo finta di esserne stati derubati o barbieri pagati come dirigenti d’azienda. Insomma siamo provinciali anche negli scandali. Ad ogni modo va sottolineato che è arrivata anche in Italia la forza erosiva di Internet come antipolitica, dopo Milano e dopo il domino di dittature nordafricane, anche nel Bel Paese cominciamo a sentire gli influssi e il potere della Rete.

Leggi il blog i”I segreti della Casta”: http://isegretidellacasta.blogspot.com/

Facciamo anche un sondaggio, secondo voi chi c’è dietro?