Scrivo questo post durante Meet The Media Guru Focus, edizione “italiana” degli incontri alla Mediateca di Santa Teresa dedicata stasera a Eretici Digitali. Sono presenti tre illustri esponenti del giornalismo digitale Italiano: Marco Pratellesi assieme ai due autori di Eretici Digitali Vittorio Zambardino e Massimo Russo.
Ho deciso che sottoporrò ai tre giornablogger una questione che mi gira in testa da qualche settimana e che ripropongo in real-time a voi qui: i media ultimamente si stanno rapportando alla Rete in modo davvero schizofrenico.
Forrester research impone ai propri dipendenti di chiudere i propri blog che non sono sotto il dominio forrester.com, al contempo la BBC “ordina” ai propri giornalisti di aprire Twitter e spargere il britannico verbo sui Social Media.
Oggi pomeriggio la seconda piattaforma di Blog al mondo, la stessa che ospita questo blog,Wordpress.com ha chiuso un post senza avvisi e spiegazioni e senza avvisare la titolare del blog. Massimo Russo ha appena raccontato di come Amazon, una volta scoperto che non aveva i diritti per vendere un libro (ironia della sorte il libro era “1984” di Orwell) ha semplicemente fatto sparire 1984 da tutti i kindle di chi lo aveva acquistato. Da giorni si parla di un giovanissimo blogger che è statoradiato (si sarebbe detto una volta) da TechCrunch.
Potrei trovare altre mille esempi, ma mi fermo. Tutti, troppi, invocano delle regole per la Rete, ma secondo me la matrice comune è che non ci sono le procedure.
– Come si devono comportare i giornalisti sulla Rete, nei Social Network, con Twitter?
– Come si gestiscono le relazioni con i soggetti attivi del Web?
– A chi appartengono i contenuti? Come si possono reclamare?
– Come si rettificano gli errori sul Web?
– Qual è la prassi per relazionarsi con un blog?
– Su che piattaforme e device devo far girare le mie notizie? Devo farle pagare?
Non ci sono le procedure per tutti i casi di cui sopra, e l’assenza di procedure per realtà molto strutturate quali i colossi editoriali è un vero problemone, alle gradi strutture servono prassi di comportamento che, in questo caso, non si sono ancora consolidate. Da qui comportamenti spesso contraddittori, al limite della schizofrenia. Sono domande, queste assieme a tante altre, fondamentali a cui nessuno ha ancora fornito una risposta. Come nessuno ha ancora risposto alla domanda delle domande: chi ha queste risposte? A chi spetta stabilire queste procedure?
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Ciao Marco, molto interessante la questione relativa alla proprietà dei contenuti. Vorrei portare ad esempio la soluzione adottata da Vinix dove la proprietà è del singolo autore ma la condivisione su vinix implica l’accettazione della licenza comune creative common: http://www.vinix.it/help_ita.php#policy
In pratica, tutti i contenuti pubblicati su vinix sono liberamente riproducibili con obbligo di citazione dell’autore e della fonte. A me è sembrata una buona soluzione per l’intero sistema.
Ciao, Fil.