“Signori, e’ il capitano Smith che vi parla in cuffia. Benvenuti a bordo del nuovo elicottero EC 130 prodotto dal consorzio europeo Eurocopter. Tra qualche minuto decolleremo per un volo sopra l’isola di Manhattan.”
Volare in elicottero e’ una figata. Siamo in sei col comandante, l’elicottero e’ a terra e vibra come un frullatore. Le pale spazzano l’acqua dell’Hudson River (il fiume che separa New York dal New Jersey) dietro di noi. Uno degli assistenti di terra chiude i portelloni, il pilota impugna la cloche e, come se la forza di cento giganti ti stesse sollevando, cominci ad alzarti, un metro, cinque, dieci, cosi’ nel tempo di dirlo. L’elicottero si gira su se stesso e puntando il muso in basso comincia ad avanzare verso il fiume, pochi attimi e vediamo le piscine delle case del New Jersey.
Con una virata da montagna russa ci dirigiamo verso Lower Manhattan, nel frattempo abbiamo preso quota, saremo a 500 metri di altezza e bisogna decomprimere le orecchie.
A bordo si vibra, per il motore e per l’emozione. Non pensavo di vedere la Statua della Liberta’, ma l’autorita’ di volo di Manhattan oggi ha proibito il sorvolo di Central Park e cosi’, per compensarci, la Liberty Helicopter ci porta a Liberty Island. Ho fatto bene a non fare la coda per il ferry l’altro giorno.
La vista e’ spettacolare, le foto purtropo risentono sia delle vibrazioni sia del riflesso degli spessi vetri dell’elicottero. Ma la fiaccolona di Lady Liberty e’ proprio sotto il nostro culo.
Altra virata e via verso l’Upper West Side. Paradossalmente Manhattan dall’alto colpisce di piu’ per le case basse che per i grattacieli, in realta’ solo il 10 % di Manhattan e’ fatta di Skyscrapers.
Tanto l’ascesa e’ entusiasmante quanto la discesa e’ da brivido. Quando il pilota spinge la cloche per scendere di quota si va giu’ che e’ un piacere. Ti senti scivolare la pelle della fronte. Avete presente quando nei film di guerra un elicottero e’ in avaria e i soldati urlano nella radio “We are going DOWNNN”. Beh, non ce lo avete presente davvero se non l’avete provato. Si va veramente DOWN, peggio di qualunque vuoto d’aria in aereo.
Anche l’atterraggio e’ uno spettacolo, l’elicottero si avvicina all’eliporto senza tante manovre e, come un gatto, appoggia le sue zampone sulla pista. Facile, no?
Scendiamo e dopo aver rifiutato cortesemente una foto che mi ritraeva davanti all’elicottero (volevano 15 dollari: mi ci compro tre birre al village ed e’ piu’ bella quella che mi son fatto da solo con le cuffie e la cintura) esco per raggiungere Santo. Non prima di essermi fermato a guardare decollare il volo dopo, verso il sole che tramonta.
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