E se Internet fosse un frullatore, invece che una fotocopiatrice, come dice Massimo Carraro, riprendendo un post di Kevin Kelly (fondatore di Wired)?
Forse la metafora è più adatta. I contenuti vengono rimasticati, rimescolati e rigurgitati, ogni volta un po’ diversi da prima, non fotocopiati. In queste piccole mutazioni sta la forza del network, dal mio punto di vista. Per esempio questo post non è la fotocopia del suo, ma un frullato del suo, di quello di Kelly e di altri pensieri…
Tag: Internet è un frullatore
Il frullatore mi convince, forse un po’ violenta come immagine: dei contenuti originari rimane ben poco. In internet bene o male rintracci sempre tutto…
sì, anche il frullatore è una belle metafora.
il superguru però mi promette di “selling the free” attraverso questi qualità irriproducibili: immediatezza, personalizzazione, interpretazione, autenticità, accessibilità, fisicità, reperibilità, patronage (non sono riuscito a tradurlo, sta a significare il fatto che qualcuno sia disposto a riconoscere un valore in denaro al tuo lavoro).
selling the free… I love supergurus!
non a caso scrivevo su twitter tempo fa che il copia-incolla è la vera invenzione del secolo 🙂
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auguroni
Internet è il brodo primordiale.