Noi veneti abbiamo un senso di nostalgia sopito che si risveglia ogni volta che la cadensa veneta viene a farsi risentire alle nostre orecchie. Cosi ascoltare Michele Vianello, vicesindaco di Venezia, parlare di lavoro nomade, Internet come abilitatore sociale, città cablate e WiFizzate con in più la chicca di un’intonazione lagunare è stato davvero piacevole. Era uno dei tanti aperiblogger con cui ormai si lancia qualcosa sulla rete, artefice stavolta Cisco (fornitore hardware del progetto e quindi ovviamente entusiasta sponsor della sua visibilità, ma anche intelligente produttore di cultura e fattività digitale come volano di business) e quindi Lele.
Ero stato, mesi fa, a un incontro con l’amministratore delegato di una grande azienda, che voleva aprire un dialogo con i blogger quasi fossimo una categoria sociale, ma dopo averci detto “ci risentiamo online” non ha mai risposto a un mio post che citava un suo punto di vista. Li organizziamo anche noi questi incontri a volte, ma raramente: hanno senso solo quando sono davvero sinceri e di lungo periodo. Vianello è davvero sincero, entusiasta e fatemi dire progressista, fa progresso. E a Venezia poi, doppiamente difficile.
Ecco le cifre del progetto (il power point nella chiavetta che ci han dato non funziona su mac, sorry, non posso condividerlo):
– 7 milioni di euro di investimento
– il centro storico di Venezia cablato con fibra proprietaria del comune (su cui poter erogare servizi, anche a pagamento ai 21 milioni di turisti annui che passano per la laguna: fate due conti e immaginate le possibilità di rientro a breve)
– 600 e rotti hotspot wifi
– arredo urbano destinato a cambiare per favorire la “dematerializzazione del lavoro”(parole del vicesindaco)
Perché proprio da quella che sembra la città più statica d’Italia stanno partendo alcune delle iniziative web più dinamiche o perché Venezia sembra essere per tutti la città di Internet in questo anno?
LINKS
Venice Conected: il portale di prenotazioni turistiche
MacWorld (WOW) sullo stesso aperitivo dove ero io
Roberto Scano, al riguardo
Forse semplicemente perchè la città più statica d’Italia (aggetivazione che io, personalmente, porterei a livello regionale, almeno per quel che riguarda internet) è governata da persone “lungimiranti”, ha istituti di studio come Ca Foscari, IUAV e VIU (Venice International University) che propongono idee e fanno cultura dell’innovazione, soprattutto l’ultimo istituto citato, proponendo progetti come InnoVetion Valley o il già citato venicesessions. Senza dimenticare il fatto che, forse, (io sono cresciuto e ancora vivo nella pianura veneta quindi non ho esperienza diretta) Venezia sembra statica quando invece ha punte di fermento culturale e sociale di ampio respiro come, ad esempio, le varie biennali o alcune esposizioni del Gugenheim.
Sì sì, appunto. Grazie delle aggiunte
a napoli invece, non funziona neanche la “rete” viaria.
quella fognaria, e’ usata per i colpi in banca…
saluti dal golfo,
angelo
sono onorato di essere annoverato tra i tuoi link prferiti, anch’io ho fatto la stessa cosa.
ma perche’ mi hai legato ad un solo post?
saluti,
angelo
Perché è un post roll di delicious, ogni volta che segno un post appare qui in automatico. E’ un sistema che garantisce un ricambio continuo di segnalazioni a chi passa di qua.Ma non ti preoccupare: ti leggo e ti segnalerò spesso!!