[UDC->UGC] Chi scrive i cartelloni elettorali nel 2009? The people. – – – Updated

Il fatto.

Un blogger tecnologicamente dotato come Paul The Wine Guy (il nick è una citazione di Friends), realizza uno script per “riscrivere” i cartelloni elettorali di Pierferdinando Casini. Il sistema é semplice, basta immettere tre parole che inizino per U-D-C e il gioco pubblicitario scende dalle affissioni e sale sulla giostra del web. Il “diritto” a giocare con le iniziali del partito U-D-C non è più solo dei copywriter dell’agenzia dell’UDC, ma adesso è di tutti. Grazie a Paul The Wine Guy, ma soprattutto grazie alla Rete…

Le prime tracce si spargono già da sabato (QUI), tra domenica e lunedì mattina dilagano, oggi i cartelloni scritti dal popolo finiscono su L’Espresso.

 

Le logiche

Il “Generatore di cartelloni dell’UDC” è un brillante esempio di alcune dinamiche tipiche di Internet che avevo provato ad analizzare l’anno scorso durante la stesura di Internet P.R.:

La voglia di partecipare delle persone, lo spirito creativo:  la conversazione che ha già luogo (Parte I Cap 1).

Le nuove logiche di “influenza” in rete (Parte I, capitolo 3, parla proprio di questo: l’iniziativa di un singolo individuo che in pochissimo tempo, grazie al passaparola spontaneo, finisce sui quotidiani nazionali che non possono ignorarlo).

La perdita del controllo sul messaggio. (Parte III, capitolo 14). In quest’ultimo caso addirittura riportavo un esempio potenziale per cui oggi ” […] la gente può davvero staccare la vostra affissione e […] rimontarla e ripubblicarla.” 

 

Un nuovo modello: ma quale?

Se ci pensate non è la prima, né sarà l’ultima volta che è successo e succederà. Oggi le persone possono “bucare” lo schermo e entrare nella notizia, fare opinione molto più facilmente di prima. Addirittura fare comunicazione politica. Bella scoperta direte voi, di giornalismo dal basso se ne parla da anni. Vero! Ma di comunicazione dal basso se ne parla meno, e, soprattutto, non si parla molto di come chi è abituato a fare comunicazione dall’alto dovrebbe reagire a questo nuovo equilibrio. Se il modello

Cliente->Agenzia->Media->Pubblico

è di difficile applicazione sul web, quale modello (anche economico) lo sostituirà? 

 

Alcune domande che chi fa comunicazione non credo si stia ponendo.

Come va concepito oggi un messaggio pubblicitario? In un momento storico e con un media in grado di farlo riscrivere al cosiddetto target?

A chi è rivolto il messaggio? Ha ancora senso identificare un target quando il target il messaggio se lo può scrivere da solo?

Quale fetta di pubblico può arrivare a erodere e influenzare Internet? Fenomeni di questo genere quanto incideranno nelle strategie di comunicazione dei politici e delle aziende: come casi rari o diventeranno la prassi e in quanti anni?

 

P.S.: Quanto pubblico regge un blog?

Una nota di colore. Questa storia è anche un segnale che se un blogger incontra il pubblico di massa va in crisi. Cito PTWG poche ore dopo l’ondata di ritorno dovuta alla pubblicazione sul sito de L’Espresso: “PS2. Ho chiuso i commenti. Io sono uno, voi la metà di mille. Non ho voglia di passare la serata a chiudere commenti stupidi.”

 

UPDATE  22-04-09

Per “par condicio” PTWG ha sviluppato anche il generatore di cartelloni del PD:

http://www.paulthewineguy.com/post/98985451/ptwg-presenta-generatore-di-cartelloni-del-pd

6 pensieri su “[UDC->UGC] Chi scrive i cartelloni elettorali nel 2009? The people. – – – Updated

  1. gianluca

    Peccato che sul sito dell’Espresso, guardacaso, siano pubblicati solo i cartelloni offensivi…
    mettessero anche questi se ne hanno il coraggio..

    Unici
    Democristiani
    Coerenti

    Uniti
    Daremo
    Certezze

    è una sfida… vediamo se la raccolgono o se si accodano
    al resto della stampa di regime inchinata al duopolio dei due grandi partiti-ammucchiata.

  2. Paul, the wine guy

    “Crisi”, che paroloni. Avessi la colf come i blogger seri che ripulisce i commenti deliranti mi divertirei anch’io a leggerli.. Ma le bestemmie – che non digerisco, pur professandomi ateo – non le sopporto proprio. Meglio chiudere i commenti e bersi una birra, no?

  3. Marco Massarotto

    Lol.

    Assolutamente sì Paul, ma il senso era proprio quello. Un pubblico di massa non è tanto adatto a un blog. Enjoy the beer, e complimenti per la creatività e l’esecuzione.

  4. Virginia da bwin

    Giornalismo dal basso e comunicazione veloce e massiva sono i pilari dei sistemi elettorali negli stati uniti che poi sfociano nelle famose lobby. Si parte quindi dal “basso” che poi si trasformano in una elite lobbistica capace di partecipare e influire nelle decisioni più importanti. Pensiamoci bene, ma i rivoluzionari dell’800 non cominciarono cosi?

  5. gianluca

    Cara Virginia,
    premesso che trovo molto efficace l’idea avuta da Paul dal punto di vista della comunicazione e anche dello stimolo alla partecipazione al dibattito per gli utenti del web, analogamente trovo corretta e stimolante la tua considerazione alla quale ne aggiungo un’altra… non solo sarebbe opportuno che in Italia la comunicazione partisse dal basso, ma anche la politica, che tranne pochi esempi purtroppo opera scelte e selezione di classe politica calate dall’alto. Non sarebbe forse opportuno che si tornasse ai partiti tradizionali che si facevano carico dei problemi più spicci del territorio? sì, l’asfalto dissestato e i problemi della quotidianità dei cittadini; non sarebbe forse opportuno tornare all’elezione mediante preferenza che in qualche caso può dar luogo a voto di scambio ma garantisce che non vi siano dei “nominati” che ignorano totalmente le problematiche del territorio e rispondono soltanto al vertice che li ha cooptati?
    Avrei molti altri argomenti da esporre ma non voglio annoiare nessuno, mi interesserebbe conoscere la vostra opinione.
    Un saluto,
    Gianluca

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