Una veloce premessa. La geolocalizzazione è una funzione di alcuni device tecnologici (smartphone con gps) e servizi web (social network) che consentono alle persone di identificare e comunicare il posto esatto in cui si trovano. Il fatto di condividere pubblicamente o semi-pubblicamente (ai propri contatti) la “location” in cui ci si trova innesca una serie di possibili conseguenze: scoprire chi dei propri contatti è lì, accedere a servizi mirati, scoprire l’esperienza avuta in quei posti da altre persone, lasciare traccia della propria esperienza etc etc
Una piccola parte di appassionati di tecnologia (generalmente definiti “Early Adopters”, quelli che hanno sempre le cose prima degli altri) stava già “giocando” da alcuni mesi con la Geolocalizzazione grazie a Foursquare. Foursquare è un geo-social-network costruito con molte feature tipiche di un gioco (punti da ottenere, premi da ricevere, segnalazioni da lasciare/scoprire…) che probabilmente hanno titillato la fantasia di noi early adopter, che spesso per nostra natura siamo anche un po’ geek.
Passato qualche mese i Location Based Services e la gelocalizzazione sembrano diventare il nuovo Eldorado del Marketing e la nuova frontiera di innovazione della società. Qualunque servizio web dichiara di stare sviluppando la propria piattaforma di geolocation. Passa qualche altra settimana e, dopo Twitter, anche facebook annuncia la propria soluzione: Places, rilasciato in alcuni paesi nella seconda metà di Agosto e presto anche in Italia.
Sono innumerevoli i post sull’argomento. Quasi tutti (senza ben capire perché) ritengono Places lesivo della privacy, il che a me pare abbastanza ridicolo, è come ritenere lesivo della privacy un megafono: dipende da come lo si usa, no? È controversa, invece, l’opinione sul duello tra Facebook e Foursquare per chi diventerà la piattaforma di riferimento in termini di geolocation. Non amo fare previsioni, ma posto che, come sempre, sarà la “pancia” mainstream degli utenti a decidere le sorti di questa sfida a leggere alcuni segnali deboli pare non ci sarà partita e da qui alla fine dell’anno facebook diventerà la geo-piattaforma dominante. Proviamo a considerare i seguenti fattori:
– nonostante l’uso intensivo e invasivo di foursquare è sempre stato un numero limitato di utenti (gli early adopters) a attivare il servizio, suscitando curiosità (a volte fastidio) da parte degli altri.
– i servizi esclusivamente “geo” sono già più d’uno (foursquare, gowalla) e si contendono un mercato di nicchia
– un utente mainstream che volesse dar seguito alla curiosità e provare foursquare deve registrarsi su un servizio terzo, il che è un grande ostacolo in partenza e all’uso (anche dal device mobile serve aprire un’altra app e non la solita, cioè facebook)
– facebook places, sull’onda dell’Hype, è l’argomento del mese ed è lì: pronto da provare per tutti i 500 milioni di utenti facebook
– la apparente iniziale “povertà d’esperienza” di una registrazione effettuata con places rispetto a una effettuata con foursquare (badge, tips, punti) è apparente e ingannevole. Quando facebook places sarà a regime la “ricompensa” che se ne potrà trarre sarà molto maggiore dell’ennesimo badge, sarà l’integrazione con in nostro lifestream, sapere le relazioni che i nostri amici hanno con quel posto e tutto il Social Graph di un luogo.
Insomma, a guardarla con un po’ di distacco sembra quasi che foursquare abbia “tirato la volata” a facebook places, scatenando la community dei blogger sull’argomento, incuriosendo il pubblico generalista e sdoganando un concetto che adesso facebook può applicare alla massa. E a meno che foursquare sappia evolvere rapidamente in qualcosa di più e di utile, rischia di veder crescere le attività di geolocation su FS a ritmi esponenziali che non potrà contrastare… A quel punto su quale location vorrete registrarvi? Su quella da 20 early adopters con cui siete blandamente connessi o su quella con 200 amici?
E il marketing? Sicuramente arriverà (ci metterà un po’, prima del 2011 in Italia no vedremo, secondo me, grandi casi) e le potenzialità sono moltissime, ne riparleremo più avanti. In Israele c’è già un interessante esperimento di Coca Cola che integra Geo Location e RFID. Per finire le opportunità che la geolocalizzazione offre sono tantissime, basti solo pensare a: marketing di prossimità, rilevazione delle esperienze territoriali, promozione delle località turistiche, promozioni sul punto vendita, assistenza in mobilità…
Io direi che sarà Facebook Places a “tirare la volata” a Foursquare, insegnando alla massa cosa è un checkin e cosa è la geolocalizzazione sociale 🙂
Ma occorre che FS sviluppi qualcosa di nuovo, altrimenti sarà qualcosa che gli utenti di FB hanno già, no?
FS ha logiche di gioco, incentivi di gratificazione e attività concrete per le aziende, oltre che un business model che funziona.
FB ha solo 500 milioni di utenti, dei quali occorre capire quanti userebbero il checkin da mobile.
Ma il punto è un altro. La rete di contatti di FS, come di Gowallae degli altri lbs, si costruisce con l’unico scopo di rimanere aggionati sugli aggiornamenti degli amici. Nasce quindi con l’elemento location come solo oggetto di condivisione.
Il grafo social di FB nasce per condividere contenuti e cazzeggiare tra persone reali (non nick o sconosciuti). L’elemento Location è un’aggiunta al calderone di attività, oltre che un’ulteriore invasione nella vita delle persone. Dopo aver definito chi siamo, chi sono i nostri amici, cosa stiamo facendo Fb completa il quadro aggiungendo la dimensione spaziale del dove.
Probabilmente c’è spazio per entrambi ma in questo momento mi pare che FS ha tutto da guadagnare.
La geolocalizzazione è semplicemente la caratteristica abilitante di un dispositivo mobile a sapere dove si trova, e se è anche in grado di comunicarlo in rete allora abbiamo una geolocalizzazione sociale.
Volendo fare un paragone, non è tanto diversa dalla caratteristica abilitante di un cellulare a fare foto, e magari inviarle on-the-air.
Per cui, essendo una caratteristica tanto generale, non vedo perchè ci debba necessariamente essere uno che tira la volata a un altro: c’è ampiamente spazio per entrambi ed altri ancora…
Il buon Dennis sembra già sul pezzo Marco: http://www.contino.com/blog/2010/8/20/come-cambiera-foursquare.html
Il punto è che si, forse il fatto di fare una registrazione terza è un fattore che già sta limitando l’intenzione a voler anche solo provare 4square. Detto questo, ho il sentore che il portare tale funzionalità su FB, sia che abbia un reward come i badge sia che non ce l’abbia, creerà davvero molto rumore tra le pagine del SN.
Non credo debba essere per forza una battaglia, benchè questa mossa obbliga gli altri ad offrire qualcosa di differente per restare a galla, e la cosa non mi piace poi tanto. E’ un continuo saccheggiare di funzionalità da altri SN solo perchè la legge dei numeri ha la meglio.
Aggiungo anche la sentenza dei lettori “geek” di Mashable 🙂 http://mashable.com/2010/08/27/foursquare-beats-facebook-places/
La differenza potrebbero proprio farla i badge, solleticando un tipo di partecipazione “competitiva” che Facebook non ha mai avuto; sia a livello personale che business.
Certo è che pra 4sq si deve dare una mossa veloce: le 6 settimane per il branded profiles annunciate a metà agosto potrebbero diventare un’attesa troppo lunga.
Pingback: Facebook Places e la guerra dei location-based | Copyare
Ciao Marco, ciao a tutti.
L’ingente numero di utenti e l’appeal del social graph rendono Facebook più affascinante e possibilmente mainstream di Foursquare. In questo concordo con Marco. E’ anche vero però che il livello di specializzazione di Davide può costituire una discriminante estremamente significativa nel consentirgli di primeggiare contro Golia.
Credo che Facebook potrà dare parecchio filo da torcere a Foursquare solo se svilupperà il business model e l’esperienza direttamente riferite alla funzionalità Places e quando la geolocalizzazione diventerà effettivamente questione mainstream.
Per il momento mi sento di stare dalla parte dei Mashable users.
Ciao a tutti, buona giornata.
DigiPlanTrainee
Come dice Tommaso, non penso sia così scontata una sovrapposizione – e quindi una “battaglia” – tra Places e 4SQ, e credo, anzi, che ci sia spazio per entrambi proprio per le ragioni che già avete spiegato: fondamentalmente per i 100 milioni di utenti di FB la geolocalizzazione sarà un’ulteriore feature che va ad aggiungersi alle altre, 4SQ è invece qualcosa di diverso, che inizialmente era appealing solo per i geek, mentre pian piano sta iniziando a diffondersi.
🙂
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Mi pare che con l’arrivo di FACEBOOK DEALS la differenza tra i due servizi sia solo il gioco dei badge che, come detto sin dall’inizio, non so se valga i 500M di utenti Facebook… http://www.vincos.it/2010/11/03/facebook-le-novita-della-piattaforma-mobile/