“This is he new Bible for anybody working in Government, this is the document to study…”
Così Tim O’ Reilly definisce la UK Governemet Digital Strategy. Sicuramente siamo di fronte a un progetto unico e ammirevole per complessità, pulizia, semplificazione e chiarezza. Il compito era dei più ambiziosi, ma il Governo inglese (grazie anche all’aiuto di un ben selezionato team di advisor) sembra aver le idee chiare, come dimostra questo video in cui Francis Maude, Minister of the Cabinet Office, spiega il progetto in 1 minuto (sfido qualunque politico di casa nostra a fare un discorso sul digitale di un minuto con tale lucidità e chiarezza).
L’operazione è un grande cambio di marcia, come si spiega nella sezione dedicata al progetto: The Pivot: from publishing to transactions. Passare dal Web come strumento di pubblicazione di contenuti (publishing, sfida che a malapena e con passo incerto stiamo cominciando a intraprendere ora in Italia) a una piattaforma digitale per tutte le transazioni cittadino-PA.
La prima cosa che colpisce è la proposizione che il Governo UK si dà: Digital by Default. Si alza subito l’asticella. Non solo si deve implementare un “government as platform”, ma da subito deve diventare la prima opzione, quella naturale, per cittadini e pubblica amministrazione. “These days people expectations very high of how they do things in their ordinary life”.
Stupisce anche la consapevolezza e la serenità con cui il Ministro pare riconoscere le rinnovate e elevate aspettative dei cittadini nel fare le cose ordinarie e ne dimostra rispetto e, anzi, necessità di adattamento da parte del Governo. Internet è lo strumento con cui “la gente organizza le proprie vite online” e quindi, anche e soprattutto per la PA, deve essere talmente intuitivo, facile e naturale che le persone nemmeno pensino a fare le transazioni in altro modo.
Il progetto si pone lo scopo di rendere tutti i servizi fruibili online, di aprire e coltivare il dialogo e la collaborazione tra governo e cittadini e di studiare e implementare le misure necessarie per renderli la scelta naturale per i cittadini del Regno Unito. Non ultimo il risparmio, il Governo inglese ha calcolato un risparmio annuale pari a 1,8 miliardi di sterline (più due miliardi di euro).
Come ci sono riusciti? Portando i geek al governo. Non certo dandogli le leve dell’amministrazione, ma creando “…an elite team of digital experts has sparked a radical shake-up in the way the government does its business.” Per chi volesse approfondire ecco un interessante VIDEO che presenta il “geek team” e lo spiega.
MATERIALI
Il Sito che riassume la UK Governemet Digital Strategy
È convincente dalle prime righe, con frasi scritte benissimo, tipo il secondo paragrafo, davvero molto potente: «By digital by default, we mean digital services that are so straightforward and convenient that all those who can use them will choose to do so whilst those who can’t are not excluded». Lavoro in una semi-PA, nella Capitale. Un articolo così mette di ottimo umore. PS: sono anni che gov.uk sta avanti.
Eh si che sono avanti. Non per niente il governo britannico è quello che ha inventato più di 20 anni fa, l’IT Infrastructure Library (ITIL), una serie di pubblicazioni che forniscono indicazioni sull’erogazione di servizi IT di qualità e sui processi e mezzi necessari a supportarli. In pratica, il manualone del bravo CIO, che oggi viene studiato ed applicato da chiunque gestisca un servizio IT.
Per fare la stessa cosa in Italia bisognerebbe trovare dei geek raccomandati? 🙂
Secondo me siamo destinati al medioevo comunque. Purtroppo da noi le barriere e l’incapacità fanno davvero molto (vedi affaire “Italia.com”).
ciao l’ultimo link sul “VIDEO” non funziona 😦
Corretto, grazie! Avevo sbagliato a incollare. Era questo:
http://www.theguardian.com/technology/video/2013/jun/13/geeks-opened-up-government-video
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Quando parlo con amici, clienti, fornitori della sensazione di distacco tra noi e UK non riesco mai ad essere sintetico. Da oggi ho un link.
Complimenti per il post.
L’ha ribloggato su Hivejobs Bloge ha commentato:
Quando penso al “fare vs parlare” ho in mente questo esempio di Digital Strategy in UK
Grazie Daniele, troppo gentile.
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