AirBnb è una piattaforma di condivisione di case, stanze e B&B che in soli sei anni ha avuto uno straordinario successo. Grazie a consistenti investimenti dei principali fondi americani di Venture Capital (quasi 600 milioni di dollari raccolti da Sequoia Capital, Andreessen Horowitz, Y Combinator solo per citarne alcuni) nel 2014 AirBnB intermedia 500.000 stanze e Bed & Breakfast in 33.000 città di oltre 192 paesi.
Oggi (o ieri a seconda dei fusi orari) ha annunciato il proprio nuovo logo che porta con sé una bellissima storia e una nuova promessa di marca: “belong anywhere“, ovunque sarai a casa tua.
La promessa è affascinante e ambiziosa, ma supportata dai fatti e dal crescente numero di persone che scelgono, entusiasticamente, AirBnb piuttosto che un hotel non solo per la convenienza economica, per il “sentirsi a casa” e per conoscere e incontrare persone del luogo.
Nascosto dentro questo logo, però, ci vedo qualcosa di più che una bellissima operazione di marca, e mi chiedo se non ci sia il seme di un possibile pivoting, cioè un parziale reindirizzamento del business verso altre tipologie di servizi. Un po’ come Uber che domani a Milano offre la consegna a domicilio di gelati o che precedentemente si è legato a un dry-cleaning e non si capisce bene se stia facendo marketing o testando nuovi potenziali servizi on-demand o forme di Customer Experience.
Il Pivot è una virata strategica del Business dettata da criticità (non il caso di AirBnB) o opportunità. Uber può sicuramente continuare a fare l’intermediario di servizi di autonoleggio, ma forse può anche usare i partner per fare servizi di pickup e delivery o di ristorazione alternativa. Ciò è particolarmente interessante in un mondo che molto velocemente sta vedendo affermarsi modelli di Sharing Economy e di disruption della mobilità e di altri stili di vita consolidati, come ad esempio il caso di Enjoy e di altri Car Sharing a Milano e Roma. Ognuno di questi nuovi servizi potrebbe portarne altri in pancia, di cui non sia ancora stata fatta la discovery.
E Airbnb? Sicuramente ha un futuro interessante di crescita e di capacità di generare valore, AirBnB è una ottima combinazione di customer experience (che attira clienti e host), reviews e smart marketplace, che scala non con il catalogo, ma col matching di domanda e offerta (altrui) e quindi con una struttura molto “lean” e un potenziale virtualmente infinito, o comunque molto lungo. Il “wherever you see it you know you belong” che si legge, a commento del logo, nel video potrebbe un giorno rappresentare dei bar o dei negozi o delle lounge? O dei servizi di cui “ti senti parte” (you belong)?
Insomma, crescendo sempre più e diventando sempre più una App centrale nella mobilità, nel viaggio, nel turismo chissà se ha anche le chance per essere l’intermediario di altri servizi per “farci sentire a casa anywhere“?