Singolare come si faccia sempre più fatica a capire se una pubblicità è vera o falsa.
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Google Latitude e il Marketing
Nei giorni scorsi è stato lanciato un nuovo servizio di GeoTagging e condivisione della propria location che si chiama Google Latitude.
In sè non è una novità, l’integrazione GPS/Mobile/social network è già diffusa, è interessante che venga da Google, che funzioni benissimo anche su cellulari non GPS triangolando la posizione con le celle e che abbia subito scatenato l’entusiasmo e la voglia di provarlo.
GeoTagging in due parole…
Con il mio cellulare (GPS o meno…) identifico la mia posizione e la comunico a una rete di amici o a chiunque a seconda di cosa io decido. Al tempo stesso posso conoscere la posizione dei miei amici a un preciso momento o scoprire che si trova dove sono io nel momento in cui arrivo in una città nuova o in un determinato posto.
…e non serve solo per fissare aperitivi.
Le occasioni sociali del geotagging sono ovviamente infinite: scoprire chi viaggia sul mio stesso treno, chi è allo stesso concerto o al parco la domenica pomeriggio. Ma si va ben oltre… Continua a leggere
Quando è la pubblicità a guardare te
Secondo me la vera rivoluzione di questi anni (ammesso che di rivoluzione si possa parlare) non è Internet, ma la tecnologia. Ce ne andiamo in giro con telefoni capaci di fare operazioni che negli anni 70 nemmeno i computer dei servizi segreti potevano fare. Macchine fotografiche più potenti di quelle usate da Helmut Newton per fare una sua foto e videocamere tascabili più potenti di uno studio televisivo degli anni ’80. Internet è la rete che mete in collegamento tutta questa tecnologia.
Una delle frontiere della pubblicità, e in particolare di quella parte di pubblicità denominata “Outdoor” (le affissioni) pare essere l’ “Audience measurement“, la possibilità cioè, attraverso delle piccole videocamere di capire se qualcuno sta guardando una pubblicità, se è maschio o femmina, di che gruppo etnico è, adeguare il messaggio mostrato e registrare tempo e reazioni facciali.
Arriverà anche il banner (o il sito) che ti chiederà di accendere la webcam per vedere se sorridi alla pubblicità?
MEDIASAURUS. I mass media di oggi sono i fossili di domani (Michael Crichton, Wired, 1993)
Grazie a Gianni Lombardi che lo aveva tradotto all’epoca, riscopro oggi questo discorso di Michael Crichton tenuto presso il National Press Club nell’Aprile 1993. Ve lo riporto integralmente, interessante anche il prototipo di licenza in calce.
All’epoca, come ricorda Gianni, “accedere a Internet non era tanto facile. Il modo per ricevere “contenuti” da Wired si attuava prevalentemente via e-mail. Si mandava un messaggio a uno specifico indirizzo e si riceveva in modo automatico o semiautomatico l’articolo che interessava.”
Ciononostante le osservazioni di Crichton sono al centro del dibatti di oggi su informazione e (sic) nuovi media. Leggetelo: anche se è lungo è illuminante.
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