Uno dei punti di cui parlo nel libro è proprio la capacità di propagazione di una notizia in rete. Ieri ne abbiamo visto un esempio straordinario con l’annuncio del’offerta di acquisto di Yahoo! da parte di Microsoft.
Alle 12:37 (CET) viene rilasciata la notizia che, in 40 minuti, è stata ripresa da oltre 1.000 fonti. (Leggi qui)
A mio avviso questo fenomeno pone due problemi:
– la necessità di un approccio diverso, più flessibile e dinamico verso la notizia (ne avevo parlato qui)
– la necessità di un sistema di aggregazione delle notizie intelligente.
In merito al secondo punto si può già fare molto che non viene fatto per scarsa alfabetizzazione (basti pensare all’uso ancora limitato dei feed rss e dei tag), ma visto l’aumentare della massa di informazioni serve un modo di ordinare le notizie e classificarle che non sia solo meramente gerarchico, come è ora (chi è più letto, chi è più linkato, chi è più citato…) ma anche semantico (Chi parla di questa notizia bene, chi ne parla male, chi ne approfondisce un aspetto piuttosto che un altro).
Faccio un esempio tornando alla notizia del giorno.
– Quasi tutte le notizie si concentrano sull’aspetto finanziario dell’operazione Microsoft/Yahoo.
– Molte parlano di competizione con Google sul dominio della search.
– Alcune parlano del mercato dell’online advertising (probabilmente uno dei due motivi di questa operazione).
– Poche o nessuna (ma valle a trovare in questo pagliaio) analizzano il fatto che Google ha iniziato a sviluppare del software interamente online* che va in competizione diretta con il core business di Microsoft (Office) e che probabilmente Yahoo possiede della tecnologia in grado di aiutare la migrazione di Office da programma da installare a applicazione web e una user base molto ampia su cui testare questa migrazione.
Se a qualcuno interessa filtrare le notizie e approfondire quelle che parlano per esempio dell’ultimo punto rischia di metterci una vita, lo stesso se volesse stilare una classifica si chi è favorevole o contrario a questa operazione. L’esigenza del web semantico (software in grado di analizzare e interpretare qualitativamente il linguaggio) comincia davvero a farsi sentire.
Probabilmente ci vorrà molto, nel frattempo sarebbe ora che istituzioni, scuole e università avviassero dei piani di alfabetizzazione e formazione davvero seri sull’uso del web e dei social media.
*=Google Docs: qui.
Il comunicato di Microsoft con la lettera inviata dal Board di Microsoft al Board di Yahoo: qui.
più che di “capacità ” di propagazione di una notiza in rete parlerei di “velocità “! 😉