Le notizie ci mettono sempre meno ad arrivare alle persone. Un lancio di un prodotto è ormai consumato sul web, spesso prima che tocchi le pagine dei quotidiani del giorno dopo. Certo, parliamo di pubblici non completamente sovrapposti, ma una notizia, una foto di una nuova auto, un nuovo telefonino è solitamente svelato dai blogger o da forum molto prima che l’azienda decida di pubblicare ufficialmente le foto o i materiali.
Non è molto diverso nel mondo dell’informazione. Ne parlo spesso con un mio amico che lavora all’ANSA. Le agenzie producono le notizie, quasi tutte quelle che leggiamo sui giornali (online e offline). I giornalisti delle agenzie stanno sul campo e fanno a gara a chi porta a casa per primo una notizia per ANSA, Associated Press, Reuters, France Press…
Le testate giornalistiche comprano degli abbonamenti alle agenzie e ricevono quotidianamente decine di notizie fresche e certificate. Siccome i clienti delle agenzie coprono tutto lo spettro politico e editoriale, le agenzie tendono a essere essenziali e non schierate. Se uno cerca fatti, notizie, informazioni, senza commento editoriale o politico spesso le agenzie (e i loro siti) sono più tempestive, complete e utili dei giornali.
Non è un caso che uno dei siti di informazione più consultati in Italia sia ansa.it, che involontariamente fa così concorrenza ai siti dei suoi padroni (qui): i quotidiani e le TV. ANSA, infati, sta per Agenzia Nazionale Stampa Associata ed è posseduta e governata dai principali organi di stampa.
Insomma Internet sta generando uno strano equilibrio nel rapporto Agenzie/Editori. Prima del web le agenzie trasmettevano le loro notizie tramite reti private, e le notizie erano visibili solo ai quotidiani e alle televisioni, unici distributori delle notizie. Oggi ANSA raggiunge il grande pubblico dal suo sito, molti giornali vedono perdere il loro ruolo di unici distributori di notizie e devono trovarne uno nuovo.
Ne parla su Internazionale David Randall: qui.