Non passa settimana che non compaia una nuova “vocina” nella barra in alto quando siamo loggati col nostro account Google. Ormai assomiglia sempre di più a un interfaccia da Social Network:foto, filmati, chat, messaggi, newsfeed, mappe, friends…
E se la strategia di risposta di Google alla deriva social della search* fosse tessere un filo sottile, ma molto ampio e resistente attorno a tutta la nostra vita digitale? Offrirci una miriade di servizi sul web aperto e poi imbastire una rete tra di essi costituendo così un Social Network Virtuale grande quanto la base utenti di gmail?
Anche alcune novità introdotte recentissimamente sembrano andare nella direzione di marcare stretto facebook e gli altri Social netwrok: penso, per esempio, a Google Friends Connect (emulo di Facebook connect?) e l’introduzione della funzione “LIKE” su Google reader. Ma anche alla recente acquisizione della “centrale” di Feed RSS più importante che ci sia: Feedburner e al fatto che i fondatori di FriendFeed siano tutti ex googliani, che sia il prossimo merge? 🙂
E per le aziende?
Le lezioni che si possono trarre da questa microanalisi, in termini di comunicazione, sono due:
– il “territorio” è molto più ampio del social network del momento: va benissimo usare facebook che consente alcune forme di interazione molto interessanti coi propri consumatori, ma è saggio non mettere tutte le “eggs in the same basket”. Una strategia di relazioni online deve saper integrare spazi e strumenti diversi tra di loro e continuare a rispettare i motori di ricerca, che sono ancora la fonte naturale di ricerca di informazioni su prodotti e servizi.
– il web è fatto di flussi, di updates, di contenuti che devono viaggiare molto velocemente e interconnettersi tra di loro in ogni modo possibile. Quando un’azienda progetta una presenza web dovrebbe “abilitare” questi flussi il più possibile e evitare “impalcature” troppo rigide e pesanti.
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*chiedere una cosa ai propri amici/contatti dà una risposta spesso qualitativamente più alta che chiederla ai motori di ricerca
Io non mi stupirei se Google tra una decina d’anno diventasse una vera e propria nazione che rilascia anche passaporti digitali per abitanti del “network” che pagano le tasse a google.
Mah, si va verso il monopolio, Google è il Windows della situazione, tra non molto lo vedremo male e cominceremo ad optare per altri servizi se continua così. Almeno, io personalmente penso così, quando qualcosa diventa troppo invasivo, cambio.
Pingback: Google sta “trasformando” Internet in un Social Network …
Io non la vedo così drammatica. Anzi, se domani Google cominciasse a chiedere tasse ce ne andremmo e qualcuno svilupperebbe altri servizi. La rete sta abbattendo le barriere dell’informazione che rendevano i mercati più opachi. Secondo me il processo è quasi esclusivamente positivo. Non voglio apparire un’entusiasta, ma tra la mancanza d’informazioni e l’abbondanza, preferisco decisamente la seconda.
@ Michele Non volevo essere negativo, anche se forse ti stai rivolgendo a Enea…
Si si, dimenticato il destinatario. Ma era una bonaria conversazione da post-pranzo.
L’articolo mi sembra molto equilibrato. Ed in fondo, che Google aspiri a riunire molte funzioni nei propri servizi è una strategia aziendale piuttosto aggressiva.
è solo (IMHO) un inizio …
ricordiamoci che Google (oltre ad esserne il centro incontrastato) è quanto di più 1.0 esista al mondo …
ma dato che lì ci sono dei ragazzetti svegli hanno perfettamente capito che se non si adeguano velocemente perderanno alla velocità della luce tutto il monopolio del web che tutt’ora difendono con i denti anche dalle inchieste antitrust governative di Obama che ha ben chiaro chi domina il web a livello mondiale.
Quindi nei prossimi mesi vedremo aprirsi la (vera) competizione tra Google ed il mondo (per loro estremamente insidioso) dei vari social network …
con Microsoft in mezzo che dovrà decidere da che parte stare …
complimenti comunque a Marco per avere sollevato l’interessante questione !
L’attuale “deriva” social di Google mi convince. Credo sia importante che la moltitudine dei contenuti che oggi propone il web possa essere filtrata dagli utenti stessi, gli unici autorizzati a discriminare tra ciò che è importante e ciò che non lo è. I contenuti acquistano valore dai loro referrer, così come un tempo gli articoli di spalla dei quotidiani valevano in base alla firma in calce del giornalista. Si tratta di personificare le opinioni, i temi, le immagini. Niente come una personificazione dei contenuti può permettere di discernerne l’importanza o attribuirne il valore. Tuttavia, è importante sottolineare come questo approccio non contituisca un rischio verso una passivizzazione dell’utente finale, in quanto il singolo soggetto decide il proprio stream e sceglie i propri referrer; sulla base delle proprie opinioni, dei gusti in comune. Creando un circolo virtuoso di autoreferenzialità che arricchisce il valore di ciò che – oggi – il web propone.
In realtà non è che tutto quello che fa google diventa oro. Penso a Chrome, che è stato un fallimento in termini di numero di utenti che lo utilizzano, penso a Google docs, che non mi pare sia stato un gran successo e presto verrà soppiantato dall’office di Microsoft, e credo proprio che il sistema operativo verrà snobbato dal grande pubblico. Quindi Google è invasivo sì, ma tutt’altro che invincibile.
Beh come riflessione non è niente male…se ci si pensa si sta tentando di far diventare Google talmente indispensabile che un qualsiasi utente, poco esperto, senza Google come pagina iniziale non può sopravvivere. Se passasse ad essere da motore di ricerca a social network supererebbe di gran lunga subito Facebook e affini per numeri di utenti e soprattutto per i mezzi che gli altri programmatori non hanno di certo
@ Manfredi Veramente volevo sostenere che Google in questa operazione di accerchiamento mi sembra molto discreta più che invasiva. (Curioso che per alcuni sia maschile e altri femminile…)
@ Tritolo puro esatto e anche offrire tutti i servizi che gli utenti vogliono e altamente integrati tra loro, quindi con ancora più valore aggiunto…
Mi ha fatto riflettere questo post, magari tra qualche anno Google diventerà un Social Network tecnologico e supererà Facebook!! Cmq approfitto di ringraziarti per la visita sul mio blog, davvero una bella sorpresa!
Sara
sai che sono rimasto sconvolto su come gmail sia ancora POCO diffusa nel mondo dell’internet fuori dagli early adopters?
quella di google e’ una corsa in salita, credo.
Beh Gianluca 26 milioni di utenze non mi sembra un servizio da early adopters…
COMSCORE http://friendfeed-media.com/050318dbbbe9f66f823fea872de9e2f798d8676b
è il quarto servizio di email (e il più giovane) e oltre a questo la “user base” di google si poggia su una miriade di altri servizi oltre a gmail (youtube, blogger, search…).
Cmq certo: è una scalata, un po’ come quella che fan tutti, solo mi sembra decisamente lucida.
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