Una volta l’arcangelo Gabriele appariva in sogno a Maria ad annunciare l’arrivo del Signore, oggi appare in video al”intera popolazione a presentare il candidato di turno. Analizziamo assieme gli “announcement speech” di Bernie Sanders, Hillary Clinton e Donald Trump, i tre “frontrunner” alle Primarie USA 2016, tutti e tre rigorosamente in video e su Youtube (vera arena politica), seppur con stili diversi.
Ho riassunto in una comoda tabella dati, informazioni e alcune considerazioni sui tre video, che comunque potete guardare voi stessi qui sotto.
Dopo questo video iniziale i candidati hanno fatto un uso intenso dei video e ancor più intensa è la fruizione dei video da parte degli elettori. Lo hanno fatto seguendo “Video Strategy” molto diverse, che non analizziamo qui, ma è interessante soffermarsi a riguardare questi tre video per due motivi:
- ci dicono che il video e Youtube è oggi la “piazza digitale” già importante per la politica, quella a cui i candidati affidano la propria comunicazione più importante, quella di candidarsi, bypassando l’opzione televisiva a favore di uno strumento che garantisce contatto diretto con l’elettorato e permanenza del messaggio
- tratteggiano in modo chiaro l’approccio dei candidati e danno, in prospettiva storica, anche modo di vedere le correzioni di rotta e di programma (pochissime per Trump, molte per Hillary, stilistiche e comunicative peer Sanders).
HILLARY: SHORT AND STRAIGHT, THE FAMILY CHAMPION.
Quasi monotematica nell’approccio ha dovuto poi passare a difendersi e ad ampliare i temi. Un po’ ottimistica e troppo “advertising” like, era meglio più programma e più discorsività. La partecipazione “dimostrata” con attori di uno spot, poi, è poco empatia con le dinamiche di attivazione della rete. #HillaryFattiunHashtag
BERNIE SANDERS & THE NOSTALGIC MASS
Un raduno in spiaggia in stile quasi hippie parla a un pezzo troppo piccolo di America, e i numeri lo dimostrano. Ma l’empatia di Bernie, successivamente moderata e modulata, era già un seme destinato a fiorire. #FeeltheBern
DONALD TRUMP: AMERICAN DREAM RELOADED
Idee chiare sin da subito, i video di Donald Trump sono una ipnotica ripetizione di loro stessi con sfondi e pubblici che si alternano in un diorama made in USA. Dice 5 cose, le dice benissimo e le ripete ogni volta come fossero nuove e al tempo stesso ribadendo che le dice da sempre. Un self made man che fa “self funding” della sua campagna e che ridicolizza i politici come classe. Videoskill insuperabili, ben ripensate dalla TV al digitale. Storytelling consistente. Un difetto? Un po’ “top down”, poco aperto al dialogo e alla critica. #MakeAmericaGreatAgain