Cosa può fare lo smartphone per i terremoti? EEW il sistema di early warning giapponese.

Il Giappone ha due primati, uno per le telecomunicazioni, con una rete mobile da sempre all’avanguardia, dall’altro quello dei terremoti, per frequenza e intensità. I sistemi di alert e crisis management giapponesi nei disastri, sono in fine sofisticatissimi. Vediamo come l’alert system per i terremoti fa uso della rete mobile giapponese.

Cosa succede poco prima di un terremoto in Giappone?

Se avete un telefono giapponese il vostro cellulare si attiverà e emetterà a volume massimo un suono tristemente noto con un messaggio che indica zona e intensità del sisma. Dopo qualche secondo (da 1-2 a 30) arriverà l’onda sismica. Secondi preziosi per mettersi al riparo o evacuare edifici a rischio (ben pochi in Giappone) o sospendere attività pericolose.

 

Come funziona il sistema? In occasione di un terremoto si attiva il sistema di “early warning” (avviso anticipato) per terremoti, vulcani e tsunami della Japanese Meteorological Agency. Un complesso sistema di sensori (oltre 4.000) rileva le scosse primarie (“P-Wave” prive di capacità distruttiva rispetto alle immediatamente successive “S-Wave”) e innesca un sistema di alerting multicanale.

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Il sistema è operativo da molti anni e la sua integrazione con telecomunicazioni, televisione, trasporti è magistrale. La centrale operativa della Japanese Meteorological Agency dialoga immediatamente con i principali attori del Paese di telecomunicazioni e trasporti per “smistare” in modo corretto l’allarme. Il sistema non è infallibile e a volte l’alert arriva assieme al terremoto, ma è comunque di utilità nel sensibilizzare le persone. 

Il ruolo delle Telco. Ecco un grafico del principale operatore TELCO giapponese (NTT) che mostra il flusso informativo che parte dai sensori della Japanese Meteorological Agency e arriva sino agli smartphone della popolazione. Non si tratta di una App, il sistema di alerting è preinstallato su tutti gli smartphone giapponesi dal 2007 circa.

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Qui una descrizione dettagliata (in inglese) del sistema.

A cosa serve? A prevenire ulteriori danni consentendo ai treni di fermarsi, ai lavoratori dei cantieri edili di mettersi in salvo e, in un contesto come il nostro dove i palazzi crollano a grappoli, potrebbe consentire alle persone di uscire in strada e mettersi in salvo…

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Eccolo spiegato anche in un video molto chiaro.

Se in Giappone il solo alerting via smartphone, con i suoi pochi secondi di anticipo, è parte di un sistema complesso e completo (costruzioni antisismiche, educazione scolastica, multichannel alerting etc etc) in Italia, un Paese completamente disorganizzato al riguardo e privo di una “cultura del terremoto” e con edifici che crollano facilmente, il solo text alerting su smartphone potrebbe essere utile ad affrontare le scosse con maggior consapevolezza di ciò che sta succedendo e della sua gravità  Forse non per mettere in salvo vite mettendo le persone in condizione di abbandonare gli edifici a rischio, ma almeno per vivere il terremoto sapendo cosa aspettarsi (intensità, epicentro etc etc) o anche solo per segnalare le scosse di assestamento con segnali diversi a seconda dell’entità e evitare il panico, informando quando sono scosse piccole con messaggi silenziosi e “suonando” solo se la scossa supera una certa soglia.

 

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