Chi ha acquisito più follower negli ultimi sei mesi? E cosa glieli fa guadagnare? Chi ha più donne o più uomini nella propria community? E di cosa si interessa la community dei politici? Di quali argomenti parlano i nostri leader sui “Social”? Continua a leggere →
Si chiama “Tweet your Senator” ed è una piattaforma di lobbying via twitter: in pratica i Democrats invitano a twittare il nome del senatore del proprio stato esortandolo a votare a favore della legge sulla “health insurance”. Una volta si raccoglievano le lettere, oggi basta una piattaformina di mash-up e si raccolgono le twittate. La piattaforma è ospitata su barackobama.com caricandola così di tutto il peso presidenziale ed è semplice e intuitiva, provatela: io ho inserito 90210 (il CAP di Beverly Hills, il primo che mi è venuto in mente) e mi si è aperto twitter con pronto il messaggio corredato di hastags e tutto:
To Sen. Dianne Feinstein: We need quality health insurance for every family in our nation now http://bit.ly/DWsN8 #hc09 #CA #90210
Il caso è interessante IMHO per tre motivi:
– Il Presidente USA sta evangelizzando la politica al Web e disintermediando il rapporto cittadino-istituzioni
– L’empowerement dell’elettore USA che viene dotato di strumenti di dialogo diretto sempre più vicini ai suoi usi.
– Un ulteriore endorsement per Twitter come ingranaggio centrale di un ecosistema di conversazione
Il 2009 sarà l’anno di Obama. Tra meno di tre settimane si insedierà alla Casa Bianca. Una piccola curiosità: stasera, leggendo il blog di amici, mi sono imbattuto in un vecchio commercial della Coca Cola, uno storico: quello degli “Auguri, Coca Cola… e poi…”. Mi sono guardato la versione originale, in inglese, molto più emozionante nelle parole di quella italiana (grazie Internet:-) ).
A un certo punto mi è tornato in mente “Yes, We Can” il video di Will I Am e molte altre rock star girato per Obama, durante l’appena trascorsa campagna elettorale.
La canzone pubblicitaria della Coca Cola (un grande classico) è del 1971 (QUI), eppure ha delle fortissime analogie e utilizza tecniche quasi identiche al modernissimo video di Obama (2008), provo a elencarne alcune, magari a voi ne vengono altre…
– Orecchiabilità
– Montaggio alternato scene di gruppo/primi piani
– Multietnicità
– Coralità
– Collettività
– Senso di unità/appartenenza
– Sogno
– Cosmopolitismo / Senso di leadership mondiale
Insomma dopo 37 anni l’America crede ancora negli stessi valori, cambia solo un po’ il ritmo?