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Fiori e caffè

Grazie a Jessica per avermi fatto scoprire il Caffè “Fioraio Bianchi” in via Montebello. E’ un ex fiorista convertito a caffè in stile parigino, dove si può anche mangiare. Ottimo per colazioni e spuntini di mezza mattina o mezzo pomeriggio, sorseggiando un drink o un caffè seduti tra begonie e orchidee.

Milano servita in modo diverso

Ieri sera ero a una cena di beneficenza organizzata da Matteo per l’Unicef. Si è tenuta al ristorante Teatro 7 nel quartiere Isola. Chi voleva poteva venire già alle 18.30 e cucinare la cena coi due chef. Ovviamente ho voluto.

Il menu era: Crema di rape con carciofi fritti, Cannelloni al nero di seppia con broccoli, mozzarella e bagnetto di acciughe, Millefoglie di merluzzo, Roast beef avvolto nella verza arrosto e una Panna cotta deliziosa. Tutti piatti che ovviamente ora so cucinare alla perfezione. Usciti dal ristorante si passa di fronte a questa bellissima chiesa sconosciuta.

Happy birthday #2

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Per il compleanno di Santo, ormai passato, Jose’ ci offre la cena in una Churrascaria, un ristorante brasiliano. Il cameriere schizza la camicia di Santo col sugo dell’arrosto e Santo non perde tempo per farsi offrire un giro di Tequila dalla casa.

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Alla Churrascaria Plataforma ti danno un sottobicchiere rosso da un lato e verde dall’altro: quando vuoi essere servito metti il verde e i camerieri con lo spiedo ti si avvicinano, quando vuoi fare un break metti il rosso. Finiamo la serata a casa della moglie di Jose’ che sta facendo una serata di scambi vestiti tra ragazze per beneficenza.

Allegro compleanno

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Per il compleanno di Santo andiamo al “Via Matta”, un ristorante lounge italiano dove si mangia e si beve bene e, se si prenota, si puo’ cenare dentro la cucina.

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Come al solito alle feste di Santo partecipa un casino di gente. La festa continua sino alle due.

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E il mattino dopo Santo e’ ridotto cosi’, mi tocca fargli il caffe’, ma e’ il suo compleanno.

C’era una volta in Italia

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Da Miami volo al La Guardia, a NY, nel Queens. L’atterraggio e’ spettacolare: l’aereo fiancheggia a 500 metri d’altezza tutti i grattacieli di Manhattan. All’arrivo mi viene a prendere Uncle Frank, Zio Franco, e mi porta a Long Island dove vivono i miei parenti.

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Sembro il figliol prodigo rientrato da un lungo viaggio. Scattano subito i preparativi per cene, party e “block party”, feste di quartiere. Intanto andiamo a cena da mio cugino Roberto e dopo cena scatta il pokerino. Mi sento un po’ imbarazzato a fine serata, quando sono l’unico a vincere e mi porto a casa cento dollari, ma che diamine, sono loro che hanno chiesto di giocare.

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Gli “Iampieri Brothers”, come li chiamo io, sono emigrati in Argentina quarant’anni fa, coi loro genitori e trent’anni fa si sono trasferiti tutti a New York con le mogli argentine. A casa Iampieri si parla un misto di italiano, inglese e spagnolo, tutti abbastanza approssimativi, ma vino, spaghetti and lobster sono parole che capiscono tutti.

ara

Cosi’ tra una magnata, una bevuta, una partita a carte e una conversazione nostalgica sull’Italia passo il week end

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Mentre zio Frank prepara l’aragosta zia Rosa mi porta nel backyard e mi da’ la benedizione con l’acqua santa e mi regala un biglietto della lotteria. Martedi’ c’e’ l’estrazione, se vinco pago il volo per tutti e facciamo un block party!

Ciao vecio, ben ariva’ a San Fransisco

piero

All’aeroporto mi viene a prendere Piero Consavari, un amico del Creative Cafe’ e dell’ADCI. Sapevo che era di Venezia (non ci eravamo mai incontrati) ma non potevo sapere che ha la mia eta’, vive in Campo San Giacomo e andavamo in patronato assieme da bambini. Lui ha una moglie di San Francisco e d’estate vengono con la bambina a trovare i suoceri. Passiamo il pomeriggio a passeggiare per il centro (da voi la notte, qui adesso le ore di differenza con l’Italia sono 9, alle 9 di sera in Italia qui e’ mezzogiorno).

Friends

davide

Davide vive qui da quando ha sei anni. E’ di Sora, vicino (?) a Roma e parla ciociaro, un po’ tipo Nesta. Ha una societa’ che si occupa di reti e sta cercando uno sviluppatore, anche che lavori dall’Italia. In caso contattate me.

andytaher

Taher (a sinistra) e’ originario di Tunisi, di buona famiglia, vive qui da sette anni e fa l’ingegnere informatico. Andy (a destra) e’ un bostoniano doc, organizza gite in bicicletta nella cantine francesi per americani. Suo fratello ha fatto i miliardi vendendo vibratori via internet.

nehalisa

Neha (a sinistra) e’ di origini indiane e lavora in una rivista che si occupa di lusso. Lisa (a destra) non so di dove sia originaria ne’ cosa faccia, ma mi sa che e’ asiatica. Quello in mezzo e’ Santo. E’ napoletano, ma si spaccia per veneziano. Non sa bene nemmeno lui cosa fa.