Se ci pensate bene, in fondo, coltivare e crescere una rete, un network è un’operazione fatta di pazienza e lavoro quotidiano, di rispetto per l’altro e di contenuti. Forse chi (aziende, giornalisti, persone) ha problemi con Internet o non lo capisce ha solo troppa fretta. Il premio per chi sa aspettare è un sistema di legami che ci è destinato a durare nel tempo.
Marco, sono d’accordissimo con te, L’azienda deve avere pazienza. Costruire una community di clienti attraverso i social network, per esempio, è un’operazione che va presa con serietà . Può essere caratterizzata da tempi anche molto lunghi, ma quel che conta sono i risultati e quelli arriveranno.
del resto per creare relazioni su internet o nella vita bisogna seguire le stesse regole…
Chiarezza, correttezza, fiducia.
cambia il mezzo, non la sostanza.
Andrea
Bel post Marco,inoltre apprezzo particolarmente il commento di Andrea; può apparire una cosa scontata o secondaria ma credo che vi siano molte persone (e probabilmente anche aziende) che sottovalutano questo legame.
Fabio
Beh
stavo riflettendo sul web e sul “web 2.0” si è aperto un mondo anche per chi ieri non aveva possibilità di farsi vedere. le regole di ingaggio sono cambiate.. ricordate la vecchia pubblicità IBM per l’ecommerce con la nonnina sicula che vendeva prodotti tipici siciliani nel mondo con successo? ecco questo è il mondo in cui dobbiamo integrarci. Ma le regole di base sono giustamente sempre le stesse, quelle che alla lunga non possono che premiare.. lo squalo della rete però è molto più vorace dello squalo dell’old economy e rischia di mangiare per pura voracità tutto quello che gli capita (magari per risputarlo subito dopo).. allora dobbiamo trovare le regole di sopravvivenza per chi vuole agire con vera Chiarezza, correttezza, fiducia nel modo virtuale che diventa sempre più quello reale.. magari creando un codice deontologico “certificato” una community internazionale di netiquette globalizzata? non so
sono solo idee per ora…
Non credo sia necessario formalizzare e ingessare con delle regole.
credo che ormai sempre più i navigatori siano preparati ed accorti.
basta l’educazione…
sarebbe importante invece diffondere internet gratuitamente.
forse sarebbe più strategico che difendere alitalia.
un ragazzo che oggi non può permettersi internet ed il pc rischia di entrare nel mondo del lavoro già vecchio.
maggiore educazione e diffusione al mezzo, migliore sarà la qualità delle relazioni e dello sviluppo del paese.
ciao
andrea
Però sono idee interessanti Francesca. Così come lo è il tema del (o meglio DEI) digital divide.
In questo senso sembra promettente l’iniziativa Teach Today
http://teachtoday.eu/
Forse sarebbe anche il caso di “creare” una voce verso il nuovo governo su questi temi, che unisca aziende, associazioni, cittadini
Mi piace questo sasso gettato nello stagno da Marco per parlare di lentezza, pazienza, concetto del tempo dilatato: termini apparentemente in contraddizione con l’universo aziendale dell’efficienza, delle scadenze da rispettare, della fibrillazione costante. Penso che quando un’azienda si contamina con saperi, mentalità , attitudini differenti dai canoni della classica cultura d’impresa possa generare vera innovazione e originalità , facendo pure apparire meno noiosi i propri uomini marketing e addetti al controllo di gestione…
Ma il codice deontologico suggerito da Francesca per Internet non rischierebbe di essere un guardiano con troppi soggetti da controllare? Talmente tanti da annientare ogni realistica possibilità di implementazione?
Domenico