Social Media Marketing / Web Vs. Facebook: due modelli a confronto.

Internet e facebook: due tipi di “griglia” molto diversi. Il World Wide Web è per definizione una griglia aperta in cui tutto è condivisibile, riprendibile, cercabile. I Social Network e facebook in particolare, invece, sono griglie chiuse o semichiuse. In cambio di una profilazione molto penetrante e grandi accelerazioni di contatto, posso però vedere solo i contenuti di persone che hanno accettato di essere miei amici o contatti, posso cercare solo tra questi profili e spesso in modo limitato.

Questo diventa un bel problema quando un Social Network arriva a 8/9 milioni di utenti, ma si hanno solo poche migliaia di amici. Diventa un bel problema per chi deve innescare azioni di P.R. o solo predisporre rassegne o monitoraggio della online reputation di un brand.

Alla domanda (oggigiorno frequente) “Cosa si dice del mio prodotto su facebook?“, l’unica vera risposta onesta è: Non è dato saperlo. E’ possibile sapere cosa dicono di un prodotto i propri amici o amici di amici, ma in modo molto ridotto.

Gli strumenti di monitoraggio della reputazione, interni a facebook, infatti  sono:

– la search, che appunto non mostra i contenuti di chi non ci è amico e dà in ogni caso una ricerca non sui contenuti, ma sui profili/pagine (cioè il risultato non è il contenuto ma la pagina/profilo relativa alla search effettuata.)

Lexicon, che però evidenzia solo gli argomenti più discussi e non consente di cercarlo per il brand desiderato.

Diversa la natura dei problemi in fase di promozione, per i quali rimando sia alle slide presentate all’Università di Ancona, sia a post successivi. 

Il punto è quindi: come muoversi, sia in termini di ascolto, sia in termini di contatto/diffusione dei contenuti su un sistema a griglia chiusa, dove se un utente parla di me non lo vengo a sapere?

My 2 cents: strutturare profondamente e intensificare sempre più la propria presenza, il proprio network e contare sul modello “sociale”, per cui buoni contenuti attirano sempre più utenti e loro stessi fungeranno da vostre “antenne”.

Cliccate sull’immagine per ingrandirla.

 

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L’evento di oggi, 11 maggio a Ruling Companies

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11 pensieri su “Social Media Marketing / Web Vs. Facebook: due modelli a confronto.

  1. viralavatar

    Ottimo articolo! Quella struttura l’avevo in mente già da tempo perchè lavoro su facebook da oltre un anno..

    Secondo me facebook una parte dell’evoluzione del virale! Con i social network tutti gli utenti sono potenziali portatori di un messaggio che poi può ingrandirsi e viralizzarsi.. con i social network però, solo i messaggi che veramente piacciono si viralizzano poi, perchè le persone condividono con i propri amici ciò che veramente gli piace e ciò che nn gli piace!

  2. Marco Massarotto

    Grazie Viral, in realtà è veramente difficile che su FB ti “riprendano il contenuto”, specialmente per un Brand. E’ più facile che lo apprezzino con un “Mi piace” o un commento e che questo lo faccia viralizzare, ma è un’espansione del proprio profilo/nucleo.

  3. viralavatar

    non sono d’accordo.. ci sono delle tecniche anche li per il mestiere del viral seeder.. se il messaggio che ho però è scadente.. la mia potenza di fuoco rimarra tra i miei amici e gli amici dei miei amici.. se invece il video funziona.. ci saranno molti tuoi amici che pubblicheranno un messaggio virale.. un esempio è la pubblicità (credo sia andata anche in tv in altre nazioni) dell’Heineken dove le donne mostrano il guardaroba e gli uomini il mega frigo pieno di birre..

  4. Marco Massarotto

    Sì scusa Viral, mi sono espresso male io. E’ vero, se il contenuto è straordinario si viralizza su qualunque piattaforma. Ma, appunto, è un contenuto straordinario. Quanti casi del genere ci sono al mondo in un anno?

    La domanda che mi pongo io è come massimizzare la visibilità di un contenuto “ordinario”. Oltre al fatto che rintracciare le evidenze della diffusione su FB non è facile.

    P.S. (bellissima quella del walk in fridge di Heineken)

  5. viralavatar

    in un anno sono migliaia.. quelli provenienti dall’italia molto pochi..

    comme massimizzare su fb?la risposta me la dai tu con il tuo grafico.. non è possibile, almeno per adesso e specie se non sei un seeder..

    diciamo che il cliente medio dovrebbe studiare o capire per lo meno che internet non è la tv, la stampa o la radio.. e dovrebbe ringraziare per questo e fidarsi.. ma poi non è così che vanno le cose 🙂

  6. filosoficus

    Molto interessante. Vi lancio una provocazione: e se arriveremo a perdere il contatto con la realtà e a non riconoscerla più?
    Vi segnalo una brillante vignetta sul tema 😉

  7. Valentina

    Credo che osservare le dinamiche relazionali dei gruppi sia un buon spunto. Quindi la risposta, vagamente paradossale è: si massimizza chiudendosi.

    Nei gruppi chiusi (vedi i gruppi di bambini in età scolare ad esempio) è assai più controproducente tentare di aprirsi all’esterno per “spiare” che invitare un membro all’interno, che dopo un po’ parlerà spontaneamente. L’invito rappresenta in sè qualcosa di esclusivo (“mi accorgo di te, ti scelgo e ti chiamo”) e si realizza in primo luogo con contenuto realmente appetibile e perché no, con l’invito diretto, lasciando che siano gli utenti a cercare per primi un dialogo.

  8. viralavatar

    Valentina hai qulche studio al riguardo? link,pdf o altro?
    Il tuo esempio è molto interessante ma nn mi sembra esattamente la stessa cosa che avviene su fb..

  9. Claudio Vaccaro

    corretta analisi ma come spesso accade nel web, le cose cambiano alla velocità della luce e i servizi si adattano alle esigenze..

    My 2 cent:
    http://www.socialware.it/social-media/microblogging-sfida-finale-sulla-search

    Facebook sta facendo grandi manovre per superare il suo limite endemico…bisogna vedere ora se il rischio che corre è lo stravolgimento della sua mission o se gli utenti seguiranno le sue evoluzione di private wall a public wall…è ovvio che dal punto di vista Agenzia/Brand ci sarebbe solo da guadagnarci, ma i giochi sono tutti aperti (anche vs. Twitter che fa meglio il lavoro del posting pubblico e istantaneo).

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