“Qual è il simbolo del Giappone?”
Archivio dell'autore: marcomassarotto
Whatsapp, Line e WeChat: le “messenger app” che sfidano Facebook e Twitter.
UPDATE: pochi giorni dopo la pubblicazione di questo post facebook ha acquisito WhatsApp per 19 miliardi di dollari (LINK).
WhatsApp, Line e WeChat mandano un messaggio agli altri Social Network: e se il futuro fossimo noi? Ci sono molti punti a favore dell’ipotesi che le “Messenger App” (così chiamate per la loro funzione primaria di messaggistica e chat, a cui se ne vanno sommando molte) possano prendere in un futuro abbastanza prossimo una posizione di predominio nel mercato dei Social Network. Vediamoli assieme. Continua a leggere
Come scegliere una bici pieghevole
Arrivato alla terza bici pieghevole, ho imparato un po’ di cose da furti ed errori che condivido a beneficio di chi sta pensando se passare alla pieghevole e, in caso, a quale prendere. La piccola esperienza di questi due anni, magari può aiutare a togliere (o a far venire) qualche dubbio. Vista anche la (ancora) bassa diffusione delle bici pieghevoli e la grand curiosità, spesso non soddisfatta, che le riguarda e lascia ambito a idee non sempre corrispondenti al vero (me ne accorgo da molte domande che ricevo quando giro con la mia Brompton). Ho pensato quindi di condividere questa piccola Guida all’Acquisto, sperando sia di utilità per chi sta pensando di fare questa scelta.
Con Internet siamo tutti Testimonial. (Ma lo sappiamo?)
Uno dei grandi benefici portati da Internet al marketing è il meccanismo di influenza tra consumatori. È il primo effetto collaterale del “potere di parola” che Internet concede ai consumatori, ma spesso diventa anche un driver un motivo per usare la Rete: trovare occasioni, affari o, semplicemente, buoni consigli. Spesso questi consigli prendono la forma di recensioni o consumer reviews, se volete chiamarle all’americana. E sono una leva molto importante per le nostre decisioni d’acquisto.
Foto di classe (dirigente). Sezione maschile.

I 25 presidenti del Consiglio di 68 anni di storia repubblicana, in ordine misto. Wikipedia
Li riconoscete? Guarda lì! C’è anche Alcide. E Giuseppe, Amintore, Mario, Antonio, Adone (sic!), Fernando, Giovanni, Aldo, Mariano, Emilio. Giulio, Francesco, Arnaldo, Giovanni! E anche Bettino, Giovanni, Ciriaco, Giuliano, Carlo Azeglio – che carino – e poi Silvio, Lamberto, Romano. Quanti ricordi… guarda ci sono anche Massimo, Mario e Enrico! Proprio tutti. Almeno queli della sezione maschile. E la sezione femminile?
[Go Digital] La lezione di Burberry. E della sua CEO, che ora va in Apple.
In questo video di poco più di 5 minuti Angela Ahrendts, la 53enne CEO Americana (classe 1960) del super British brand Burberry, ci illustra la visione e la strategia digitale di Burberry. La Ahrendts è molto preparata sui temi della comunicazione e del digital, verso i quali dimostra grande confidenza e comprensione. Continua a leggere
Giovani “in mobilità”, vecchi “analogici”. Anche la rete rispecchia il paese…
Al consueto appuntamento di Between a Capri con il gotha dell’ICTitaliano (grazie François per la sempre squisita ospitalità) al solito si possono ascoltare, di prima mano, strategie, qualche piccola indiscrezione e dati che permettono di guardare le cose e fare un po’ il punto sul “dove siamo” digitale. Continua a leggere
Il Mobile: un media intimo.

“We belong to talking, not what talking is about.” (Zygmunt Bauman, Liquid Love)
Un fatto troppo spesso e troppo sottovalutato della massiccia diffusione degli smartphone è che si tratta di device che hanno una caratteristica senza precedenti nel mondo dei media: l’intimità. Continua a leggere
Unboxing the “Autographer”. La macchina fotografica che scatta da sola.
Autographer @ Blogfest 32013, a set on Flickr.
Il Wearable Computing (definizione) sta affermandosi come una tendenza dalle molte applicazioni pratiche. Se da un lato siamo ancora lontani da una integrazione profonda con capi di abbigliamento e accessori, dall’altro i primi “SmartWatch” stanno facendo capolino sul mercato. Continua a leggere
La responsabilità del link
È stata da poco pubblicata una sentenza contro Il Post e il suo direttore Luca Sofri che trovo contenga molti elementi di riflessione e di preoccupazione su come la rete è vista e interpretata non solo dall’opinione pubblica e dai media, ma anche dalle nostre istituzioni e dalla nostra magistratura. Quanto segue è un mio parere basato sulle mie (poche) conoscenze e studi giuridici, ma credo meriti un ragionamento pubblico con chi si occupa di rete e diritto. Continua a leggere