Da alcuni mesi cerco di osservare l’uso del web da parte dei candidati USA. Trovate tutti i post qui. C’è chi lo fa in modo più sistematico di me (qui) e chi ne fa un’analisi approfondita e quotidiana, come l’ottimo SpinDoc.
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Che sia la prima bibliografia col feed?
Sto terminando di ordinare la bibliografia e da oggi c’è la pagina dedicata su questo blog (qui). Nel libro, infatti, non ci sarà alcuna bibliografia: perchè scrivere su carta quello che poi andreste a digitare su Google? E perchè avere una bibliografia che non può essere aggiornata? Meglio averla qui, sul blog, e avere anche un feed RSS per ricevere tuti i nuovi libri interessanti sull’argomento, no?
La bibliografia è qui: http://www.internetpr.it/bibliografia
Il feed è questo: http://feeds.feedburner.com/bibliografia
Un libro più importante del mio

Si chiama Groundswell, è di Charlene Li e, come promette il titolo, farà molte onde.
Il libro (qui) analizza gli scenari futuri generati dalle social technologies, è pre-ordinabile presso Amazon (qui) e nasce dal popolarissimo Blog di Charlene Li (qui) di Forrester Research.
Charlene Li è anche su facebook (qui).
Obiettivo 21 marzo (sondaggino su come promuovere un libro)
Sto cercando di avere le prime copie, e forse anche di farle essere in libreria, per il 21 marzo (primo giorno di primavera). A quel punto cosa va fatto, secondo voi, per promuovere un libro? Ecco un bel sondaggino.
<a href=”http://www.polldaddy.com” >polls</a> – <a href=”http://www.polldaddy.com/p/304938/” >Take Our Poll</a>
P.S.: Dai non dite tutti aperitivo… :-))
P.S.2: Si accettano anche idee alternative e suggerimenti sulle location per l’aperitivo
Adesso è in mano loro… (a parte l’introduzione)
Stamattina ho consegnato all’editore l’ultima bozza del libro: un po’ di editing e va in stampa. Dovrebbe essere disponibile da marzo. Fa un effetto strano non poterlo più controllare dopo mesi passati a cesellare le parole e i concetti. Mi resta solo da scrivere l’introduzione. La facciamo assieme?
Pubblico qui una bozza. Ditemi cosa ne pensate, se vi va.
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Introduzione
Ho incontrato parecchi editori, da quando ho iniziato a pensare di scrivere questo libro. Ma nessuno ha saputo convincermi che era quello giusto come Marco Ghezzi. Con la sua solita flemma sarcastica, mi ha detto: “Internet PR… mi piace questo titolo. Pare che io sia, anagraficamente, il primo blogger italiano, per cui…“. Da allora non abbiamo più avuto bisogno di dirci nulla.
E’ stato subito chiaro per entrambi in che direzione stavamo andando con il libro. Niente sensazionalismi, niente rivoluzioni, niente rivelazioni epocali. Ma solo tanto buon senso e pragmatismo. In fondo Internet è fatta di questo: voglia di sperimentare, di costruire, di partecipare. E perché il marketing e la comunicazione, su Internet, dovrebbero essere diversi?
Questo libro vuole raccontare delle esperienze, tentare di cristallizzare delle regole imparate sul campo, trasmettere dei concetti semplici, ma importanti. Importanti perché nascono da esperienze che hanno funzionato e funzionano, importanti perché raccontati con la serenità di chi non ha interessi corporativi da difendere, ma solo la volontà di raggiungere l’obiettivo più realistico e strategico che Internet può offrire alle aziende: parlare col proprio mercato.
Ho scritto le pagine che seguono pensando alle persone che incontro ogni giorno, persone che stanno cercando un modo nuovo, diverso, più efficace di usare Internet per comunicare e che, giustamente, sono alla ricerca di casi, testimonianze, incontri. Ecco, vorrei che questo libro fosse un’occasione di incontro tra chi usa professionalmente il web per scambiarsi esperienze, opinioni, idee. Comincio io, con delle pagine scritte sulla carta e non modificabili, ma vorrei che continuassimo assieme sulle pagine di Internet.
Vi aspetto.
Come usare le Star su Internet
E’ da quasi un anno ormai che seguo l’uso del web nella campagna elettorale USA 2008, potete trovare tutti i post qui. Questo che vedete qui sotto è un video musicale ideato da Will.i.am, fondatore dei Black Eyed Peas, uno dei gruppi hip hop più famosi al mondo. E’ un mix, o un remix (o un mash-up, per dirla alla Internet) di un discorso di Barack Obama. Sta facendo il giro del pianeta.
L’uso delle star come endorsement politico non è certo una novità , la novità è che un video su Internet pare essere più prezioso per i candidati presidenti USA di una comparsata in televisione in prime time. Yes We Can è la canzone perfetta per Internet: partecipativa, coinvolgente, impegnata. E non si può pensare di usare le Star sul web come le si usano in televisione. Questo vale per una campagna politica, ma anche per l’uso di un testimonial. La differenza, in fondo, è semplice, in una trasmissione televisiva ci sono degli spettatori seduti sul divano che aspettano passivamente qualcosa, su Internet dei navigatori che cercano: non si può non dar loro qualcosa di sostanziale. Una delle tante lezioni che possiamo trarre dal marketing politico americano di quest’anno.
[via Marketing Usabile e Marco dal Pozzo]
Video e testo della canzone qui.
Una notizia ripresa 1.000 volte in 40 minuti
Uno dei punti di cui parlo nel libro è proprio la capacità di propagazione di una notizia in rete. Ieri ne abbiamo visto un esempio straordinario con l’annuncio del’offerta di acquisto di Yahoo! da parte di Microsoft.
Alle 12:37 (CET) viene rilasciata la notizia che, in 40 minuti, è stata ripresa da oltre 1.000 fonti. (Leggi qui)
A mio avviso questo fenomeno pone due problemi:
– la necessità di un approccio diverso, più flessibile e dinamico verso la notizia (ne avevo parlato qui)
– la necessità di un sistema di aggregazione delle notizie intelligente.
Prima del book, l’ebook: Buzz/WOM/Viral
Gli ebook sono un formato comodo per parlare di un argomento in modo leggero e veloce, ma non superficiale. In questo ho cercato di riassumere le cose più significative che sono state fatte e dette riguardo Buzz Marketing, Word of Mouth, Viral Marketing. Critiche, suggerimenti e idee sono le benvenute.
Scarica il pdf: qui.
Si può vedere (anche in full screen) su SlideShare: qui.
La pagina dedicata agli ebook: qui.
La WOMMA (Word of Mouth marketing Association): qui.
Dalle Conversation PR alla Conversation economy
Non lo dico io, ma John Battelle (tra le altre cose uno dei fondatori di Wired) in un interessante post in cui si interroga sul modello economico della comunicazione sui social media (un argomentino da niente).
Battelle indica due modelli economici rilevanti:
1) Il marketing conversazionale, citando un articolo di AdAge (qui l’articolo in inglese a pagamento, qui per voi il pdf) in cui le conversazioni brand-consumer sono il big scenario e il futuro della comunicazione e non i consumer generated ads considerati comefenomeno di secondo piano rispetto all’Epocal Change (parole di AdAge). In sostanza un modello di marketing orizzontale, relazionale, basato su logiche di rete e di networking andrebbe a costituire, secondo Battelle e AdAge, un modello economico in grado di sostenere e far prosperare i social media come evoluzione di quelli che Battelle chiama Packaged Goods Media (media inscatolati).
2) L’economia conversazionale o Conversation economy. Tracciando uno scenario evolutivo ancora più ampio Battelle descrive il marketing conversazionale come la punta di un iceberg. L’apertura di infiniti canali di comunicazione andrà a influenzare i processi di business delle aziende e i processi di mercato.
Sulla conversation economy, ecco anche BusinessWeek e Nova de Il Sole 24 ore che riporta l’intervista di Alessio Jacona (qui).
E pensare che ogni tanto mi veniva il timore di esagerare con le Internet (Conversation) PR…
[visto su MediaMeter]
Cosa pensa la rete del marketing del 2008?
Gianluca Diegoli tiene un blog delizioso e molto popolare che si chiama MiniMarketing (qui). poco tempo fa ha lanciato una provocazione (tecnicamente si chiama meme) chiedendo cosa faranno il marketing e le PR nel 2008 (qui). Ecco le risposte, sintetiche, come richiesto:
[da MiniMarketing]